Archiviata da appena un mese la memorabile stagione 1986, il Campionato del Mondo Rally riparte voltando completamente pagina, con le spettacolari ma pericolose vetture del Gruppo B che lasciano spazio alle più umane e sicure auto di Gruppo A.
Questo passaggio di consegne equivale ad un punto di svolta epocale per il mondo dei rally: nonostante l’indubbio miglioramento dal punto di vista della sicurezza, l’opinione di molti appassionati, ma anche di tanti addetti ai lavori, è quella che i rally possano perdere parecchio del loro fascino e del loro seguito, a causa di vetture troppo simili alle auto di serie e poco evolute dal punto di vista tecnico. Vedremo però come questi pensieri verranno smentiti nell’arco di breve tempo e le vetture di Gruppo A, grazie anche ad alcuni modelli come la Lancia Delta e la Subaru Impreza diverranno degli autentici concentrati di soluzioni tecniche innovative, in grado di fare breccia nel cuore di milioni di appassionati in tutto il mondo. Tuttavia, alla vigilia del 55° Rallye Automobile de Monte-Carlo, nessuno può certo immaginarsi un così roseo futuro e l’atmosfera non è sicuramente paragonabile a quella di dodici mesi prima.
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Elenco iscritti (Principali equipaggi al via)
Numero di equipaggi al via : 160
Sono presenti al via 11 piloti con Priorità FIA A : Juha Kankkunen, Timo Salonen, Jean Ragnotti, Walter Röhrl, Stig Blomqvist, Miki Biasion, Kenneth Eriksson, Bruno Saby, François Chatriot, Kalle Grundel, Ermin Weber.
Sia Didier Auriol che Rudolf Stohl, pur comparendo ufficialmente nell’elenco iscritti, non presero parte alla gara.
Tappe di Concentrazione
Come da tradizione, prima di ritrovarsi alla vera e propria partenza del rally, stabilita per questa edizione a Grenoble, nel dipartimento dell’Isère, tutti i concorrenti devono compiere un lungo trasferimento di circa 1000 km. Ogni equipaggio ha la possibilità di scegliere il luogo di partenza della Tappa di Concentrazione tra 5 grandi città europee, che per questa edizione risultano essere:
Bad Hombourg, Barcellona, Losanna, Monte Carlo e Sestriere.
Tappa di Classificazione
Luogo di partenza | Grenoble | Luogo di arrivo | Grenoble |
Data di partenza (Orario) |
Domenica 18 Gennaio 1987 (13:05) |
Data di arrivo (Orario) |
Domenica 18 Gennaio 1987 (20:10) |
Numero Prove Speciali | 5 | Fondo prevalente P.S. | Asfalto |
Lunghezza totale P.S. | 58,64 km | Lunghezza totale tappa | 309,90 km |
Tappa Comune
Luogo di partenza | Grenoble | Luogo di arrivo | Monte Carlo |
Data di partenza (Orario) |
Lunedì 19 Gennaio 1987 (08:00) |
Data di arrivo (Orario) |
Mercoledì 21 Gennaio 1987 (17:05) |
Numero Prove Speciali | 16 | Fondo prevalente P.S. | Asfalto |
Lunghezza totale P.S. | 400,53 km | Lunghezza totale tappa | 1375,14 km |
Tappa Finale
Luogo di partenza | Monte Carlo | Luogo di arrivo | Monte Carlo |
Data di partenza (Orario) |
Giovedì 22 Gennaio 1987 (09:00) |
Data di arrivo (Orario) |
Giovedì 22 Gennaio 1987 (18:59) |
Numero Prove Speciali | 5 | Fondo prevalente P.S. | Asfalto |
Lunghezza totale P.S. | 112,59 km | Lunghezza totale tappa | 447,80 km |
Due delle prove speciali della tappa Comune sono disputate in notturna.
Le prove speciali numero 1 e 2 sono interrotte a causa della presenza di troppe auto degli spettatori parcheggiate in malo modo, per lo stesso motivo viene deciso l’annullamento della prova speciale numero 3.
Nota: i numeri riportati sulla cartina indicano le rispettive prove speciali.
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Dopo la consueta Tappa di Avvicinamento, tutti i concorrenti si ritrovano a Grenoble per la partenza del vero e proprio rally, alla cui vigilia risulta molto difficile poter fare dei pronostici.
Le Mazda di Timo Salonen e Ingvar Carlsson sembrano favorite, per lo meno sulla carta, dall’avere già alle spalle un anno di esperienza sulle strade del Campionato del Mondo. Achim Warmbold, direttore sportivo del Mazda Rally Team Europe, sembra inoltre molto convinto sul fatto che la sua squadra possa dominare l’intera stagione.
La Lancia, dopo aver conteso il Campionato del Mondo Costruttori 1986 alla Peugeot, punta tutto sulla sua nuova vettura: la Delta HF 4WD, una compatta berlinetta nata nel 1979 e non certo pensata per correre. Ma si sa, quando ci sono di mezzo gli uomini del reparto corse torinese bisogna sempre stare attenti. In aggiunta al lato esclusivamente tecnico, il team italiano può vantare tra i suoi piloti un certo Juha Kankkunen, Campione del Mondo in carica, il bassanese Miki Biasion, uno degli astri nascenti del rallysmo mondiale, e il francese Bruno Saby, uno dei migliori asfaltisti in circolazione.
Discorso un po’ diverso per la Ford che, abbandonato lo sviluppo della RS200 Gruppo B, decide di valutare il suo futuro nel mondo dei rally allestendo due diverse vetture su base della Sierra: la prima su base della XR4x4, dotata di trazione integrale ma motore aspirato V6 da 2800 cc, affidata all’esperto e veloce Stig Blomqvist; la seconda, realizzata sulla base della RS Cosworth a trazione posteriore e motore sovralimentato, viene invece pilotata da Kalle Grundel.
Impossibile poi non inserire nella lista dei potenziali favoriti il tedesco Walter Röhrl che, nonostante le notevoli dimensioni e la scarsa potenza agli alti regimi della sua Audi 200 Quattro, ha tutta l’intenzione di dimostrare di avere ancora classe da vendere.
Le condizioni del manto stradale, prevalentemente innevato e ghiacciato, suggeriscono invece che i piloti delle auto a due sole ruote motrici dovranno accontentarsi di un ruolo da comprimari. Un compito che, per gente del calibro di Jean Ragnotti, Kenneth Eriksson e Bernard Darniche, risulta sicuramente riduttivo.
Grazie anche al meteo soleggiato e al fatto di disputarsi in un giorno festivo, le prove speciali della prima giornata di gara sono letteralmente gremite di folla, accorsa numerosa per vedere da vicino le nuove vetture.
Il compito per gli organizzatori non si presenta assolutamente facile, come dimostra la prima prova speciale disputata sulla mitica ascesa dell’Alpe d’Huez, interrotta dopo il passaggio di appena 24 equipaggi a causa dell’eccessivo sovraffollamento delle strade.
Tutti i principali concorrenti favoriti per la vittoria finale riescono tuttavia a completare la prova, con il francese Bruno Saby primo davanti ai suoi compagni di squadra Biasion e Kankkunen. Per la Mazda l’avvio è invece decisamente più difficile, con Carlsson costretto a perdere oltre 3 minuti in appena 2 km per un problema al turbocompressore della sua 323 4WD.
L’exploit della Lancia si ripete anche nella successiva prova del Col d’Ornon, dove Biasion e Kankkunen staccano lo stesso miglior tempo mentre Saby li segue per appena un secondo, lasciandosi alle spalle Salonen, Röhrl e Carlsson che, per il momento, pare aver risolto i guai meccanici patiti in avvio di gara.
Anche in questo caso la prova speciale viene però interrotta dopo il passaggio di appena 27 concorrenti a causa sia dell’eccessiva mole di spettatori che di un incidente occorso a Bruno Saby. Il francese, durante il trasferimento verso la successiva prova speciale, si scontra con la vettura di uno spettatore che, senza prestare troppa attenzione, sta cercando di uscire da un parcheggio. Fortunatamente i danni alla Delta non sono troppo gravi e Saby riesce a riprendere la corsa.
Nel frattempo arriva tuttavia la notizia che la terza prova speciale è stata annullata, a causa dell’eccessivo traffico di auto degli spettatori. I concorrenti, seppur con un notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia, si ritrovano quindi al via del quarto tratto cronometrato, anch’esso caratterizzato dalla massiccia presenza di neve e ghiaccio lungo la strada.
Miki Biasion segna un gran tempo, distanziando di ben 10 secondi Kankkunen e di 11 Saby. Tra gli avversari solo Salonen e Röhrl riescono a tenere il passo delle Lancia, mentre si registrano le ottime prestazioni di Vittorio Caneva e Alessandro Fiorio, rispettivamente settimo e ottavo a circa un minuto da Biasion. I due alfieri del team Jolly Club, principali favoriti nella lotta tra le vetture di Gruppo N, dimostrano tutta la bontà della Delta anche nella sua versione più vicina a quella di serie venduta nelle concessionarie.
Dopo un iniziale dominio delle tre Lancia ufficiali l’ultima prova di giornata è invece appannaggio di Ingvar Carlsson e della sua Mazda 323 4WD. I piloti del team italiano chiudono però immediatamente alle sue spalle, con distacchi molto contenuti. Il clima in seno al team di Achim Warmbold non è però di sola festa: alla gioia per il successo parziale di Carlsson si contrappone infatti la delusione per i problemi tecnici accusati da Timo Salonen che, ritrovatosi al termine della Tappa di Classificazione 147° in classifica generale e con un ritardo di oltre 47 minuti, decide di abbandonare la corsa, lasciando così al tedesco Walter Röhrl il ruolo di unico possibile antagonista dei tre piloti Lancia i quali, all’arrivo di Grenoble, si ritrovano racchiusi in appena 9 secondi con Biasion primo davanti a Saby e a Kankkunen.
Risultati prove speciali
Archiviata la prima giornata di prove speciali, il rally riparte da Grenoble per disputare la sua frazione più lunga, composta da 16 tratti cronometrati. Il fondo stradale non cambia e, complice le temperature ampiamente sotto lo zero, l’asfalto è quasi interamente coperto da verglass.
Il dominio della Lancia prosegue: Saby e Biasion si aggiudicano tutte le prime cinque prove speciali in programma, segnando addirittura lo stesso tempo nella P.S. 8. Sulla Delta del francese si manifestano però le prime noie meccaniche alla trasmissione, prontamente risolte dai meccanici torinesi con la sostituzione del cambio.
Tra gli avversari solamente Röhrl e Carlsson provano a reggere il passo mentre per tutti gli altri i distacchi sono ormai parecchio consistenti. Tra questi Bernard Darniche, vincitore del Rally di Montecarlo nel 1979, è costretto all’abbandono: la sua Mercedes ha problemi di trazione e manifesta malfunzionamenti ai freni sull’asse anteriore.
Si arriva quindi alla prima sosta della tappa, prevista al termine della P.S. 10 in località Aubenas, con Saby al comando seguito a 7 secondi da Kankkunen e a 9 secondi da Biasion che, a causa di un indurimento del cambio, si vede costretto a cedere tempo prezioso, abbandonando la testa della corsa.
Dopo la sosta notturna, martedì 20 Gennaio il rally riprende con la prova speciale tra St. Maurice d’Ibie e St. Montan dove Kankkunen precede Saby, penalizzato dall’aver incontrato lungo il percorso un gruppo di cavalli. Il francese sembra essere in gran forma, ma purtroppo per lui la sua Delta decide di appiedarlo a pochi metri dal via del dodicesimo tratto cronometrato. La rottura del cambio lo costringe ad abbandonare la gara che, di fatto, perde uno dei suoi grandi protagonisti.
In contemporanea al ritiro di Saby si registra l’acuto di Kalle Grundel che, sfruttando l’assenza di neve e ghiaccio sull’asfalto della prova di St. Leger du Ventoux, si prende il lusso di mettersi alle spalle tutti con distacchi importanti, dimostrando che sull’asfalto la Ford Sierra RS Cosworth ha davvero un gran potenziale.
In seno al team Lancia, più per precauzione che per reale esigenza, si decide di sostituire il cambio anche sulla Delta di Biasion. Un’operazione svolta dai meccanici in tempo record, addirittura inferiore ai 40 minuti.
Al termine della P.S. 14 i due alfieri del team italiano superstiti si trovano pertanto appaiati in testa alla classifica assoluta e la lotta interna si fa sempre più accesa.
Negli ultimi due tratti cronometrati di giornata Kankkunen riesce in entrambe le occasioni ad avere la meglio su Biasion, ma al riordino di Gap il divario tra i due lancisti è di soli due secondi, un nonnulla.
Tra le vetture di Gruppo N è sempre la Lancia a dominare la scena con Alessandro Fiorio, dodicesimo assoluto, davanti a Bertrand Balas, alfiere di Chardonnet, importatore francese Lancia. Vittorio Caneva, a seguito di un’uscita di strada con conseguente innevamento, si ritrova invece parecchio staccato, costretto a cercare una difficile rimonta per riacciuffare il podio di categoria.
Il rally è ormai sempre più vicino a Monte Carlo, il clima si fa meno rigido e sulle strade comincia ad esserci meno ghiaccio. Walter Röhrl, sfruttando un’azzeccata scelta degli pneumatici, ne approfitta vincendo la prima prova speciale in programma mercoledì 21 Gennaio. Biasion non è invece altrettanto fortunato e, sbagliando proprio la scelta delle gomme, perde quasi 30 secondi rispetto al pilota Audi. Il bassanese si prende però immediatamente la sua personale rivincita, vincendo la successiva prova speciale e recuperando buona parte del tempo perso in precedenza.
Appare tuttavia chiaro che, in condizioni climatiche mutevoli, la scelta degli pneumatici possa rivelarsi ancora più importante rispetto ai primi giorni di corsa. Lo sa bene Walter Röhrl che, forte della sua grandissima esperienza, vince due delle tre rimanenti prove della Tappa Comune, sopravanzando il Campione del Mondo in carica Juha Kankkunen, sulla cui Lancia viene sostituito il cambio, rivelatosi punto debole della vettura anche a causa delle temperature molto rigide.
Prima di arrivare a Monte Carlo c’è spazio ancora per gli oltre 30 km del tratto cronometrato tra Le Mas e Aiglun, innevati nella prima metà ma asciutti nella parte conclusiva. In Lancia, con il benestare di Pirelli, si decide di sostituire gli pneumatici a metà prova speciale, in modo da cercare di guadagnare ulteriori secondi preziosi su tutti gli avversari. La scelta è rischiosa, ma grazie all’abilità dei meccanici, capaci di effettuare il cambio gomme in meno di 30 secondi, la mossa si rivela vincente: Biasion segna il miglior tempo davanti a Kankkunen mentre Röhrl, primo degli inseguitori, è distanziato di oltre 20 secondi. Un risultato che permette a Cesare Fiorio, direttore sportivo Lancia, di guardare con ottimismo alla Tappa Finale del rally, essendo il tedesco, terzo in classifica generale alle spalle di Kankkunen e Biasion, ormai distaccato di quasi 6 minuti.
A rovinare l’atmosfera del team italiano ci pensa però Achim Warmbold, supportato inizialmente dai direttori sportivi di Ford, Audi e Renault, che presenta reclamo ufficiale ai commissari di gara denunciando presunte irregolarità delle Delta HF 4WD ufficiali.
Dopo le opportune verifiche tecniche, ad opera dei commissari Cadringher e Caneschi, tutto si risolve con la piena assoluzione della Lancia, ma l’episodio resta comunque destinato a far discutere influenzando il prosieguo del Campionato.
Risultati prove speciali
Archiviate le ombre sulle possibili irregolarità delle berlinette italiane, alla partenza della frazione conclusiva del rally i giochi sembrano ormai fatti e le posizioni congelate. Solamente nella lotta per la vittoria, affare privato tra i due piloti Lancia separati da meno di un minuto, potrebbe ancora succedere qualcosa.
Cesare Fiorio non vuole correre rischi e già da diverse ore ha deciso che i suoi piloti non dovranno prendersi eccessivi rischi, non ostacolandosi tra loro ed evitando di stressare eccessivamente la meccanica delle Delta. Pur senza rendere noto nulla alla stampa, in seno al team italiano si è infatti stabilito che chi segnerà il miglior tempo nella leggendaria prova speciale del Col de Turini potrà presentarsi all’arrivo di Monte Carlo da vincitore, indipendentemente dalla situazione in classifica generale e dai distacchi. Una mossa tattica già usata in altre occasioni da Fiorio, una su tutte quel memorabile Rally di Sanremo del 1976, vinto dallo svedese Björn Waldegård per appena 4 secondi sul “Drago” Sandro Munari e deciso di fatto da un testa a testa nel corso dell’ultima prova speciale della gara.
Il Col de Turini è da sempre una delle prove simbolo del rally monegasco e anche nel 1987, come già capitato in altre occasioni, i piloti si ritrovano di fronte la strada ghiacciata nella salita iniziale, parecchia neve nel tratto centrale, gettata prevalentemente dai numerosi spettatori e asfalto completamente asciutto nella discesa conclusiva. La scelta degli pneumatici e la loro attenta gestione diventano quindi fondamentali. Miki Biasion lo sa bene e non sbaglia nulla, lasciando Juha Kankkunen a 17 secondi: la vittoria è sua! Il finlandese, che di fatto si trova al comando del rally, non sembra tuttavia voler accettare l’ordine di scuderia e il verdetto del cronometro a lui sfavorevole. Nelle due successive prove speciali KKK non accenna minimamente a calare il passo, concludendo in entrambe le occasioni al secondo posto, dietro ad uno straordinario Walter Röhrl.
Nella P.S. 26, tratto cronometrato conclusivo del rally, ecco finalmente che Kankkunen decide di rispettare i patti anche se in modo fin troppo plateale e poco sportivo. A pochi metri dall’arrivo della prova il finlandese accosta infatti a bordo strada, fermando letteralmente la sua auto di fronte agli occhi delle telecamere per oltre un minuto, tempo necessario a Biasion per poter vincere a tutti gli effetti la gara. Il gesto viene mal digerito dagli uomini Lancia e, nel prosieguo della stagione, provocherà qualche attrito portando, di fatto, all’allontanamento di Kankkunen dalla Lancia al termine del campionato.
Polemiche a parte, nella prima gara della nuova era del Gruppo A si parla molto italiano: Miki Biasion vince e la Lancia, con la doppietta, dimostra di essersi fatta trovare pronta e di disporre di un’auto competitiva anche con i nuovi regolamenti, nonostante il pensionamento della Delta S4 Gruppo B abbia lasciato più di un rimpianto. Come se non bastasse, in Gruppo N arriva un’altra prestigiosa doppietta per il marchio italiano con Bertrand Balas primo e Alessandro Fiorio secondo. Un risultato di rilievo, rovinato solo in parte dall’abbandono di Vittorio Caneva, grande protagonista nelle fasi iniziali di gara ma parecchio sfortunato, la cui brillante corsa si interrompe di fatto contro la Renault 5 GT Turbo di François Chauche, rimasta in panne al centro della carreggiata senza che il pilota francese si preoccupasse di segnalarla ai suoi rivali.
Per gli avversari del team torinese l’avvio di stagione appare invece decisamente in salita: soprattutto per Mazda, uscita notevolmente ridimensionata dal rally monegasco, e Ford, la cui incertezza e scarsa organizzazione si manifestano già nel dopo gara, dove la Sierra XR4x4 di Stig Blomqvist viene squalificata per una difformità nel sistema di iniezione, differente rispetto a quanto presente nella fiche di omologazione.
Discorso a parte meritano invece i piloti Volkswagen e Renault: penalizzati dalla massiccia presenza di neve e ghiaccio sulle strade e attesi a ben altri livelli su fondi meno impegnativi dove, in base ad una decisione presa dalla FISA presa proprio durante il 55° Rallye Automobile de Monte-Carlo, andranno a contendersi uno speciale premio di 50000 $ riservato al pilota in grado di ottenere il maggior numero di punti nella classifica del Campionato del Mondo alla guida di una vettura a due sole ruote motrici. Decisamente un bell’incentivo per riaccendere l’interesse verso il Campionato del Mondo Rally, in modo particolare per tutti quei costruttori non in grado di schierare una vettura a trazione integrale, competitiva e iscrivibile in Gruppo A.
Risultati prove speciali
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Note:
* equipaggio squalificato dalla FISA per irregolarità tecnica al sistema di iniezione del carburante;
** equipaggi iscritti alla gara con vetture di Gruppo B e classe 10, pur essendo regolarmente classificati non vengono considerati nella graduatoria valida per il Campionato del Mondo.
Prove speciali vinte (piloti)
Pilota | P.S. vinte |
---|---|
Miki Biasion | 8 (2) |
Walter Röhrl | 6 |
Juha Kankkunen | 6 (1) |
Bruno Saby | 5 (1) |
Ingvar Carlsson | 1 |
Kalle Grundel | 1 |
Prove speciali vinte (auto)
Auto | P.S. vinte |
---|---|
Lancia Delta HF 4WD Gr.A | 19 (2) |
Audi 200 Quattro Gr.A | 6 |
Mazda 323 4WD Gr.A | 1 |
Ford Sierra RS Cosworth Gr.A | 1 |
Nota: tra parentesi sono indicate le prove speciali vinte a pari merito.
Leader della gara
- Prima gara del Campionato del Mondo Rally nella quale le auto di Gruppo A sostituiscono nel ruolo di principali protagoniste le vetture di Gruppo B; queste ultime furono abolite dalla FISA a partire dal 1987, in seguito ad un cambio regolamentare deciso a metà stagione 1986 come risposta al tragico incidente di Toivonen e Cresto al 30° Tour de Corse.
- 160° rally valido per il Campionato del Mondo. (*)
- 2^ vittoria in una gara valida per il Campionato del Mondo Rally per Miki Biasion.
- 28^ vittoria per la Lancia in una gara valida per il Campionato del Mondo Rally che, grazie alla doppietta, raggiunge quota 75 nel computo totale dei piazzamenti a podio. (*)
- Al debutto assoluto in gara, la Lancia Delta HF 4WD Gruppo A coglie una prestigiosa doppietta. Curiosamente anche la sua progenitrice, la Lancia Delta S4 Gruppo B, debuttò nel Campionato del Mondo Rally con una doppietta, in occasione del 34° Lombard RAC Rally del 1985.
(*) nelle statistiche non vengono considerati i risultati del 28° Rallye Sanremo, annullato dalla FISA il 18 Dicembre dopo una controversa vicenda.