Descrivere il Campionato del Mondo Rally 1986 in poche parole? Quasi impossibile! Le auto di gruppo B hanno ormai raggiunto uno sviluppo esasperato un tempo inimmaginabile: l’escalation tecnologica sembra irrefrenabile con telai a traliccio tubolare, impiego di materiali compositi, trazione integrale e motori sovralimentati in grado di erogare oltre 500 CV! L’interesse del pubblico e dei media verso questi mostri cresce sempre più, le gare sono sempre più tirate e spettacolari, i piloti sono sottoposti a sollecitazioni fisiche e stress come mai lo erano stati in passato: ogni minimo errore di guida o guasto meccanico possono costare caro…
Purtroppo, come vedremo, saranno proprio due tragici incidenti a condizionare non solo una delle stagioni più belle e avvincenti della storia del Campionato del Mondo, ma anche la storia stessa dei rally con il bando dalle strade delle auto di gruppo B per far posto alle più umane vetture di Gruppo A. Quasi come un beffardo segno del destino, per la prima volta proprio nel 1986 la FISA istituisce un campionato riservato ai piloti delle auto iscritte in Gruppo A al fine di dare più visibilità alle vetture derivate dalla serie, oltre che la possibilità a qualche giovane pilota di potersi far notare agli occhi dei grandi team ufficiali. Alla vigilia del Rally di Montecarlo nessuno si immagina di certo che da lì a 12 mesi le tranquille Gruppo A manderanno in pensione le spettacolari ma ahimè pericolose Gruppo B.
Tutte le attenzioni sono infatti rivolte al duello tra i piloti degli squadroni Lancia e Peugeot, favoriti d’obbligo per la lotta a un campionato che, alla luce dei risultati delle ultime gare del 1985, si preannuncia entusiasmante. Volete sapere cosa succederà e come andrà a finire? Bene! Mettetevi comodi per ripercorrere la stagione gara dopo gara, le emozioni e i colpi di scena non mancheranno di certo!
Indice pagina
Indice paragrafo
- 54° Rallye Automobile de Monte-Carlo
- 36° International Swedish Rally
- 20° Rallye de Portugal – Vinho do Porto
- 34° Marlboro Safari Rally
- 30° Tour de Corse – Rallye de France
- 33° Bosch Acropolis Rally
- 17° AWA-Clarion Rally of New Zeland
- 6° Marlboro Rally of Argentina
- 36° Rally of 1000 Lakes
- 18° Rallye Côte d’Ivoire
- 28° Rallye Sanremo
- 35° Lombard RAC Rally
- 14° Toyota Olympus Rally
54° Rallye Automobile de Monte-Carlo
Info gara
Durata evento : 18 Gennaio 1986 – 24 Gennaio 1986
Nazioni ospitanti: Principato di Monaco e Francia
Fondo : asfalto (a tratti innevato)
Numero prove speciali : 36
Lunghezza totale prove speciali : 867 km
Lunghezza totale percorso : in media 3984 km
Resoconto
Dopo i quasi 1000 km delle consuete tappe di avvicinamento sono 151 gli equipaggi che si presentano domenica 19 Gennaio alla partenza della prima vera e propria prova speciale della 54° edizione del rally più famoso al mondo.
I favoriti sono Timo Salonen, Campione del Mondo in carica, Walter Röhrl, grande specialista della gara che lo ha già visto ben 4 volte vincitore, Markku Alén e Henri Toivonen, mattatori pochi mesi prima del Rac Rally, gara conclusiva del Campionato Mondiale Rally 1985, con la debuttante Lancia Delta S4.
Tra i possibili outsider Bruno Saby, veloce e concreto soprattutto quando si corre su asfalto, e due giovani di belle speranze: Juha Kankkunen e Miki Biasion, entrambi al debutto assoluto con vetture a trazione integrale.
Proprio Biasion vince la prima prova speciale; le Lancia sembrano molto a loro agio concludendo nelle prime tre posizioni assolute la tappa di classificazione. Toivonen, vincitore in 4 delle 6 prove speciali in programma, precede Alén e Biasion.
Sfruttando il vantaggio dato dalle gomme Pirelli sull’asfalto innevato Toivonen allunga in testa alla classifica, solo Röhrl sembra al momento in grado di contrastarlo.
Il tedesco vince di slancio il decimo e l’undicesimo tratto cronometrato ma, all’inizio della successiva prova speciale di Burzet, ecco arrivare il primo colpo di scena del rally: Röhrl fora e sulla sua Audi trova una gomma di scorta chiodata con cui è costretto a percorrere i successivi 30 km interamente su asfalto asciutto…l’errore del suo team gli costa una manciata di minuti e la possibilità di giocarsi il quinto Rally di Montecarlo in 7 anni.
Quasi contemporaneamente ecco un altro colpo di scena che ha del clamoroso: durante il trasferimento in uscita dalla prova di Burzet la Delta S4 di Toivonen viene urtata frontalmente da un automobilista ubriaco! Il finlandese si ferisce ad una gamba e la sua Lancia viene fortemente danneggiata…la corsa per lui sembra finire qui, ma l’abilità e la determinazione dei suoi meccanici fanno sì che Henri possa presentarsi, seppur dolorante e con un’auto in condizioni non ottimali, al via della successiva prova speciale.
Alle sue spalle Salonen può sfruttare la situazione per recuperare secondi su secondi e, al termine della prova speciale numero 22, complice una foratura del pilota Lancia, riesce a guadagnare la testa della corsa.
Al termine della tappa comune Timo Salonen si trova quindi al comando con 33 secondi su Henri Toivonen, la lotta per la vittoria è ormai affare privato tra i due finlandesi.
La prima prova speciale della tappa finale è appannaggio di Salonen ma Toivonen attacca e vince 6 delle successive prove, compresi i due passaggi sul leggendario col del Turini, riportandosi dapprima in testa e poi allungando con decisione sul rivale ormai rassegnato ad accontentarsi del secondo gradino del podio.
All’arrivo nel Principato Henri Toivonen può quindi festeggiare la sua terza vittoria nel Campionato del Mondo Rally maturata proprio sulle stesse strade che, 20 anni prima, avevano visto vincitore suo padre Pauli.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
36° International Swedish Rally
Info gara
Durata evento : 14 Febbraio 1986 – 16 Febbraio 1986
Nazione ospitante : Svezia
Fondo : neve/ghiaccio
Numero prove speciali : 30
Lunghezza totale prove speciali : 558 km
Lunghezza totale percorso : 1670 km
Resoconto
Assente al Rally di Montecarlo in quanto non ancora omologata fa la sua comparsa sulle nevi svedesi una delle attese protagoniste delle stagione: la Ford RS200. La squadra di Boreham si presenta ai nastri di partenza con due esemplari rispettivamente per Stig Blomqvist e per Kalle Grundel.
Per il team inglese il 1986 si preannuncia come un anno di transizione per sviluppare l’auto e puntare con decisione al Campionato del Mondo Rally 1987.
Chi non ha nessuna intenzione di aspettare il 1987 per ben figurare è senza ombra di dubbio il Campione in carica Timo Salonen che parte alla grande vincendo le prime 6 prove speciali e portandosi in testa al rally. Purtroppo per lui una trafilatura d’olio dal turbocompressore causa un principio di incendio che lo costringe al ritiro durante il settimo tratto cronometrato.
Passa così al comando Henri Toivonen che vince 4 delle successive 5 prove speciali e rivela di essere pienamente soddisfatto del comportamento sulla neve svedese dalla sua Lancia Delta S4. La sue speranze di bissare il successo di Montecarlo vanno però in fumo durante il tredicesimo tratto cronometrato quando, a causa di un problema ad una valvola, il motore della Delta S4 numero 5 si ammutolisce.
Fuori gara due degli attesi protagonisti è il giovane Juha Kankkunen a balzare in testa al rally davanti all’esperto connazionale Markku Alén e allo svedese Grundel, autore di una bella gara con l’ultima RS200 superstite dopo il prematuro ritiro di Blomqvist.
Il Rally di Svezia si conclude senza altre grosse sorprese regalando a Kankkunen la prima vittoria al volante di una vettura a quattro ruote motrici e alla Ford RS200 un positivo podio nella gara del debutto.
Da segnalare la bella battaglia per la vittoria in Gruppo A tra le Audi ufficiali di Mikael Ericsson e Gunnar Pettersson risolta a favore del primo per soli 18 secondi.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
20° Rallye de Portugal – Vinho do Porto
Info gara
Durata evento : 5 Marzo 1986 – 8 Marzo 1986
Nazione ospitante : Portogallo
Fondo : misto (asfalto + sterrato)
Numero prove speciali : 42
Lunghezza totale prove speciali : 556 km
Lunghezza totale percorso : 2368 km
Resoconto
La passione e l’interesse per i rally spingono ormai da anni migliaia di portoghesi lungo le strade a tifare per i protagonisti del Campionato del Mondo e per vedere da vicino le loro potenti auto. Spesso i piloti corrono tra due ali di folla che si aprono solamente pochi istanti prima del passaggio della vettura e sono ormai in molti a pensare che la folla indisciplinata, unita alle prestazioni sempre più elevate raggiunte dalle Gruppo B, possano rappresentare un pericolo sia per chi gareggia che per gli spettatori…ma si sa, come spesso accade, finché tutto va bene si tende a non pensarci!
Già dai primi passaggi sulla prima prova speciale di Lagoa Azul si avverte che la situazione è ormai fuori controllo: Salonen, primo pilota a partire, urta una telecamera piazzata in malo modo all’uscita di una curva e così la sua Peugeot 205 T16 E2 perde il cofano motore che finisce tra la folla, senza tuttavia causare danni rilevanti. All’arrivo al controllo orario il finlandese dichiara che, per la prima volta nella sua carriera, ha avuto paura di guidare durante un rally.
I passaggi si susseguono con Alén, Röhrl e Toivonen autori a pari merito del miglior tempo ad oltre 133 km/h di media.
Subito dopo i migliori piloti ufficiali prendono il via gli abituali protagonisti del campionato nazionale portoghese, tra questi c’è Joaquim Santos, pilota legato da alcuni anni a Ford e iscritto con una RS200 supportata per l’occasione anche dal team ufficiale inglese.
Saltando su un dosso all’uscita di una curva veloce Santos non riesce a chiudere bene la traiettoria e, nel disperato tentativo di evitare la folla all’esterno della curva, perde il controllo della sua vettura che finisce dalla parte opposta della strada travolgendo la folla.
Il bilancio è tragico: perdono la vita 3 spettatori mentre sono diverse decine i feriti, alcuni dei quali molto gravi.
Nel frattempo la gara prosegue con le prove speciali di Peninha e Sintra dove i piloti corrono ignari di quanto accaduto pochi minuti prima.
L’organizzazione decide di cancellare per chiari motivi di sicurezza le restanti prove speciali nella zona di Sintra.
In attesa di ulteriori sviluppi circa il prosieguo del rally i piloti dei team ufficiali si riuniscono presso l’hotel Estoril Sol e, dopo una discussione di alcune ore, comunicano alla stampa la decisione di abbandonare l’evento ritenendolo troppo pericoloso.
Gli equipaggi rimasti in gara riprendono invece regolarmente la corsa a partire dalla prova speciale di Gradil. Tuttavia, a seguito del ritiro delle migliori auto di Gruppo B, il pubblico lungo le strade diminuisce drasticamente e l’interesse generale per i concorrenti cala sempre più col passare delle ore.
Nonostante la freddezza del pubblico, il campione nazionale in carica Joaquim Moutinho sfrutta l’occasione per ritagliarsi un piccolo spazio negli almanacchi diventando il primo pilota portoghese a vincere un rally valido per il Campionato del Mondo.
Alle sue spalle Carlos Bica, su una Lancia Rally 037 Evo 2 ex ufficiale, riesce ad avere la meglio solo nel finale nei confronti del veloce Giovanni Del Zoppo, unico superstite dei tre piloti partiti con le Fiat Uno Turbo Gruppo A del Jolly Club.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Info gara
Durata evento : 29 Marzo 1986 – 2 Aprile 1986
Nazione ospitante : Kenya
Fondo : sterrato
Numero controllo orari : 71
Lunghezza totale percorso : 4190 km
Tempo totale di percorrenza previsto : 39 ore e 6 minuti
Resoconto
Archiviata con un nulla di fatto la tappa portoghese il Campionato Mondiale Rally lascia l’Europa per approdare nel continente nero. Il Safari Rally è da sempre ricco di fascino e insidie: qui molto spesso, per non dire quasi sempre, a primeggiare non è il pilota più veloce o con l’auto più potente. Lo sanno bene i vertici Lancia che, ritenendo la Delta S4 ancora troppo fragile per le strade africane, puntano tutto sulla ormai superata ma pur sempre robusta e affidabile Lancia Rally 037 Evo 2 schierandone al via ben 5 esemplari.
Peugeot invece scende in campo con due sole 205 T16 E2: una per Juha Kankkunen, una per lo specialista Shekhar Metha a cui è affidato l’obbiettivo di raccogliere più punti possibile per la classifica costruttori.
Nonostante la presenza dei due team che si contendono la leadership nel campionato, ai nastri di partenza di Nairobi è opinione comune che le robuste ma potenti Toyota Celica Twin-Cam Turbo del TTE possano dire ancora una volta fare la voce grossa nella gara che le ha viste già vincenti sia nel 1985 che nel 1984.
Proprio una Toyota, quella di Björn Waldegård, prende il comando solitario del rally già al quinto controllo orario sfruttando l’uscita di strada, a causa di un guasto alle luci, di Markku Alén che a fine prima tappa si ritrova addirittura quattordicesimo con 83 minuti di distacco.
Durante la seconda tappa Miki Biasion, autore di una splendida gara sempre nelle posizioni di rincalzo, è costretto al ritiro per la rottura del motore mentre Metha perde molti minuti a causa di noie al turbocompressore ritrovandosi alle spalle anche delle migliori auto di Gruppo A.
Waldegård può quindi prendere il largo nei confronti dei suoi compagni di team Ermin Weber e Lars-Erik Torph.
L’unico brivido per l’esperto pilota svedese si materializza nella tappa conclusiva quando si rompe uno dei mozzi posteriori. Ciò permette a Weber di ridurre notevolmente il suo ritardo. Tuttavia il tedesco, a causa di noie all’impianto frenante, non riesce ad approfittarne e, nella foga, esce di strada cedendo il secondo posto a Torph e il terzo a uno scatenato Alén, autore di un’eccellente rimonta.
Björn Waldegård celebra dunque la sua terza vittoria al Safari Rally mentre la Lancia, nonostante la delusione per non aver vinto, lascia il Kenya con un primato di soli 4 punti nella classifica costruttori.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Gruppo | Pilota | Copilota | Auto | Piazzamento |
---|---|---|---|---|
B | Björn Waldegård | Fred Gallagher | Toyota Celica Twin-Cam Turbo | 1° Assoluti |
A | Mike Kirkland | Robin Nixon | Subaru RX Turbo | 6° Assoluti |
Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo N alla partenza
30° Tour de Corse – Rallye de France
Info gara
Durata evento : 1 Maggio 1986 – 3 Maggio 1986
Nazione ospitante : Francia
Fondo : asfalto
Numero prove speciali : 26
Lunghezza totale prove speciali : 1017 km
Lunghezza totale percorso : 1551 km
Resoconto
Le strette stradine della Corsica, con la loro caratteristica conformazione a schiena d’asino, nascondono insidie praticamente dietro ad ogni curva. I piloti faticano a memorizzare il percorso anche dopo aver fatto settimane intere di ricognizioni. Per poter primeggiare al Tour de Corse la concentrazione deve rimanere sempre massima: le prestazioni raggiunte dalle auto di Gruppo B concedono sbavature veramente ridotte ai minimi termini!
I piloti alla partenza di Ajaccio lo sanno bene e hanno ancora bene in mente quanto successo ad Attilio Bettega 12 mesi prima…
Assente il leader della classifica piloti Juha Kankkunen i favoriti sono Alén, già vincitore nel 1983 e 1984, Saby, specialista dell’asfalto, e Toivonen, fresco vincitore del Rally Costa Smeralda nonché grande protagonista dell’inizio di stagione.
Tra i possibili outsider Timo Salonen e Michele Mouton con le altre due Peugeot ufficiali in gara e François Chatriot al via con la Renault 5 Maxi Turbo, vettura condotta alla vittoria proprio sulle strade percorse da Jean Ragnotti nel 1985.
Nonostante le prime due prove speciali vedano il dominio delle tre Peugeot già a partire dal terzo tratto cronometrato è Henri Toivonen ad imporre un passo che sembra irraggiungibile per gli avversari. Nel tentativo di resistere al suo ritmo Salonen esce di strada e si ritira, la Mouton deve invece abbandonare per rottura del cambio mentre occupa la terza posizione. L’unico in grado di poter impensierire Toivonen rimane quindi Saby.
Al termine dell’undicesima prova speciale il distacco del francese nei confronti di Henri sfiora già i 3 minuti e il rally sembra ormai deciso…Nessuno saprà mai cosa successe in quella maledetta curva: un errore di guida? Una nota sbagliata da Sergio Cresto? Un malore? Un guasto meccanico sulla Delta S4 numero 4?
Si sono fatte tante ipotesi da quel tragico 2 Maggio 1986 e le andremo ad analizzare in separata sede, ma qualsiasi sia la verità non potrà mai restituirci due ragazzi, due campioni che hanno dato la vita facendo ciò che amavano…Ciao Henri! Ciao Sergio! Sarete sempre nel cuore di tutti gli appassionati!Bruno Saby e Miki Biasion, rispettivamente secondo e terzo fino a quel momento nella classifica generale, sopraggiungono sul luogo dell’incidente quando ormai la Lancia Delta S4 è avvolta dalle fiamme, Henri e Sergio sono già volati via…
In segno di lutto l’intero team Lancia Martini si ritira dalla gara che, nonostante tutto, viene fatta proseguire.
Saby ottiene la sua prima vittoria iridata ma, una volta salito sul podio, nei suoi occhi la gioia per i festeggiamenti cede il posto alle lacrime di dolore…per il mondo dei rally questo è il giorno più nero, qualcosa va cambiato e al più presto!
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Info gara
Durata evento : 2 Giugno 1986 – 4 Giugno 1986
Nazione ospitante : Grecia
Fondo prevalente : sterrato
Numero prove speciali : 38
Lunghezza totale prove speciali : 575 km
Lunghezza totale percorso : 1890 km
Resoconto
A un mese di distanza il ricordo della tragedia del Col d’Ominanda è più che mai vivo in tutti, non è facile andare avanti ma bisogna farlo. Lo sa bene Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, che fa di tutto per tenere compatta la sua squadra, scossa più che per la perdita di due colleghi dalla scomparsa in un modo così cruento di due cari amici.
L’obbiettivo resta la vittoria nel Campionato del Mondo e bisogna recuperare i 16 punti di svantaggio nei confronti della Peugeot. A Torino si decide quindi di ingaggiare come terzo pilota il giovane Mikael Ericsson; per lo svedese passare in così poco tempo dai circa 200 CV dell’Audi 90 Quattro agli oltre 500 della Delta S4 non è già di per sé un compito facile e prendere il posto di un talento come Toivonen in un team ufficiale in lotta per il titolo costruttori di certo non semplifica le cose.
Alla partenza nella suggestiva Atene si presentano quindi tre Lancia Delta S4 e altrettante Peugeot 205 T16 E2 a cui vanno ad aggiungersi le due Ford RS200 ufficiali, di ritorno sulle scene iridate dopo aver saltato il Safari Rally e il Tour de Corse.
Proprio Kalle Grundel con la Ford vince la prima massacrante prova speciale e conduce un’ottima prima tappa, sempre nelle posizioni di testa, dimostrando che il potenziale della RS200 è davvero alto.
Al termine della prima giornata di gara c’è Alén in testa seguito proprio da Grundel che tuttavia, sfruttando i guai alla trasmissione sulla Delta S4 del rivale, riesce a riportarsi davanti a tutti già all’inizio della seconda tappa. Le speranze di vittoria dello svedese sfumano però a causa di un errore dei suoi meccanici: durante un’assistenza un dado di una delle ruote viene serrato in malo modo e si rompe, la sostituzione dell’intero mozzo è troppo lenta e Grundel esce così prematuramente di scena. Quasi contemporaneamente si ritira anche Ericsson, autore fino a quel momento di una gara opaca.
Sfruttando i problemi altrui si porta così al comando Juha Kankkunen, seguito a breve distanza dalle Lancia di Alén e Biasion.
Nel corso dell’ultima tappa del rally Cesare Fiorio ordina a Markku di giocarsi il tutto per tutto per raggiungere il rivale, nonostante la sua determinazione la Delta S4 numero 3 non regge lo sforzo e lo abbandona col motore rotto a pochi chilometri dalla fine della gara.
Kankkunen centra la sua seconda vittoria stagionale dimostrando grande freddezza e lucidità nella gestione della pressione esterna. Appare ormai chiaro a tutti che chi vorrà ambire al Campionato Piloti dovrà vedersela in primis proprio con il giovane finlandese.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Gruppo | Pilota | Copilota | Auto | Piazzamento |
---|---|---|---|---|
B | Juha Kankkunen | Juha Piironen | Peugeot 205 T16 E2 | 1° Assoluti |
A | Rudolf Stohl | Reinhard Kaufmann | Audi Coupé Quattro | 6° Assoluti |
Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo N al traguardo
17° AWA-Clarion Rally of New Zeland
Info gara
Durata evento : 5 Luglio 1986 – 8 Luglio 1986
Nazione ospitante : Nuova Zelanda
Fondo prevalente : sterrato
Numero prove speciali : 34
Lunghezza totale prove speciali : 596 km
Lunghezza totale percorso : 1980 km
Resoconto
Più che mai deciso a rilanciarsi in campionato, Markku Alén si presenta in Nuova Zelanda con un solo obbiettivo: la vittoria!
Il finlandese parte all’attacco e prende il largo nella prima tappa mettendosi alle spalle Kankkunen, Biasion ed Ericsson. Bersagliato dalla cattiva sorte è invece ancora una volta Timo Salonen: la sua Peugeot 205 rimane coinvolta in un incidente stradale durante un trasferimento e il finlandese sprofonda addirittura al quarantesimo posto in classifica generale.
Alén mantiene sotto controllo la situazione fino agli ultimi chilometri della seconda tappa quando sulla corsa si scatena un violento temporale. Il finlandese ritiene che con le sopraggiunte condizioni climatiche sia pericoloso disputare l’ultima prova speciale di giornata e scende dalla sua auto per protestare coi commissari affinché non vengano fatti partire i concorrenti. Le sue parole non vengono ascoltate e, nella foga, non si accorge che il cronometro ha già iniziato a girare mentre lui e Kivimaki sono ancora fuori dall’abitacolo della loro Delta S4. Questo spiacevole malinteso gli costa diversi secondi favorendo invece la rimonta di Kankkunen.
La terza tappa si apre quindi con i due piloti appaiati a pari merito al comando del rally e pronti a darsi battaglia.
Kankkunen allunga leggermente nelle prime prove di giornata, ma il colpo di scena arriva nella foresta di Kawerau quando Alén trova sulla sua strada un trattore che, inspiegabilmente, sta percorrendo la prova speciale in senso contrario! Per una manciata di centimetri, grazie al tempestivo riflesso di Markku, viene evitata la tragedia.
Sconvolto dall’accaduto il finlandese non riesce a ritrovare la concentrazione e deve accontentarsi del secondo gradino del podio davanti ai compagni di team Biasion ed Ericsson, ma alle spalle del rivale Juha Kankkunen che è ormai sempre più leader del Campionato.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Gruppo | Pilota | Copilota | Auto | Piazzamento |
---|---|---|---|---|
B | Juha Kankkunen | Juha Piironen | Peugeot 205 T16 E2 | 1° Assoluti |
A | Kenneth Eriksson | Peter Diekmann | Volkswagen Golf GTI | 7° Assoluti |
Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo N alla partenza
6° Marlboro Rally of Argentina
Info gara
Durata evento : 6 Agosto 1986 – 9 Agosto 1986
Nazione ospitante : Argentina
Fondo : sterrato
Numero prove speciali : 26
Lunghezza totale prove speciali : 596 km
Lunghezza totale percorso : 2072 km
Resoconto
Nonostante i 22 punti di ritardo dalla Peugeot nella classifica costruttori, in Lancia si crede ancora di poter ribaltare le sorti del campionato.
Per il rally di Argentina, in appoggio ad Alén e Biasion, viene ingaggiato il forte pilota locale Jorge Recalde che si rivela veloce con la Delta S4 fin dai test pregara.
In casa Peugeot Timo Salonen preferisce prendersi una pausa dopo un anno e mezzo ininterrotto di corse e il suo posto viene così preso da Stig Blomqvist, già sotto contratto con Ford ma lasciato libero di correre dal team inglese che, dopo le apparizioni in Svezia, Portogallo e Grecia, ha deciso di sospendere la propria attività nel Campionato del Mondo fino al RAC Rally di metà novembre.
Insieme allo svedese prendono il via con le 205 T16 E2 ufficiali anche Juha Kankkunen e Bruno Saby. Le premesse per una gara bella e combattuta ci sono tutte.
Miki Biasion parte fortissimo e si porta al comando. Le Delta S4 sembrano volare: la direzionalità sullo sterrato, finora punto debole delle vetture torinesi, è notevolmente migliorata per merito degli pneumatici Pirelli scolpiti a mano.
Juha Kankkunen prova a resistere al forcing del bassanese, ma esagera e commette quello che di fatto è il suo primo errore stagionale: durante la quindicesima prova speciale il finlandese urta una grossa pietra con la ruota posteriore sinistra danneggiando in modo irreparabile la sospensione.
Cesare Fiorio, in seguito al ritiro di Kankkunen, decide di evitare rischi inutili e ordina a Biasion e Alén di non disturbarsi a vicenda e proseguire fino al traguardo di Cordoba a posizioni congelate.
Per Miki Biasion si materializza quello che, fino a pochi anni prima quando ancora era uno studente universitario, sembrava solo un sogno. Un italiano torna a vincere un rally valido per il Campionato del Mondo dopo la vittoria di Tony Fassina a Sanremo nel 1979. Anche se lui ancora non lo sa per Miki questo successo sarà solo il primo di una lunga serie.
Markku Alén è invece deluso per non essersi potuto giocare il bottino pieno fino alla fine, ma grazie alla doppietta la Lancia rosicchia 6 punti nella classifica costruttori ai rivali francesi di Peugeot.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Gruppo | Pilota | Copilota | Auto | Piazzamento |
---|---|---|---|---|
B | Miki Biasion | Tiziano Siviero | Lancia Delta S4 | 1° Assoluti |
A | Kenneth Eriksson | Peter Diekmann | Volkswagen Golf GTI | 5° Assoluti |
Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo N alla partenza
Info gara
Durata evento : 5 Settembre 1986 – 7 Settembre 1986
Nazione ospitante : Finlandia
Fondo prevalente : sterrato
Numero prove speciali : 47
Lunghezza totale prove speciali : 382 km
Lunghezza totale percorso : 1353 km
Resoconto
Dopo la bella prova in Argentina la Lancia si vede costretta a vincere anche in Finlandia se vuol continuare a inseguire il Campionato Mondiale Costruttori.
Assente Biasion tutta la responsabilità in seno al team italiano poggia sulle spalle di Markku Alén, già vincitore del Rally dei 1000 Laghi in quattro occasioni.
Il finlandese non vuole deludere le aspettative del team e di tutti i suoi tifosi, parte all’attacco e vince tutte e 10 le prove speciali della prima giornata chiudendo la tappa con 38 secondi di vantaggio su Kankkunen e 49 su Salonen. Più attardati sono invece Blomqvist e gli altri due Lancisti, Ericsson e Grundel, vittime di alcune noie meccaniche.
Le Peugeot recuperano terreno durante la seconda tappa ma Alén si mantiene al comando, seppur con soli 18 secondi su Salonen: il verdetto finale viene quindi rimandato ai 134 km della terza tappa.
Alén riparte da Jyväskylä deciso a mantenere la leadership fino in fondo. Nelle prime prove cronometrate di giornata guadagna una manciata di secondi nei confronti di Salonen che però non sembra intenzionato a mollare la presa.
Durante la prova speciale di Rapsula 2, uscendo da una curva veloce, Alén perde il controllo della sua Lancia e finisce fuori strada. Per il team italiano è una doccia gelata: il sogno di conquistare il titolo costruttori svanisce quando Markku comunica via radio ai suoi meccanici di aver danneggiato la sua vettura.
Salonen balza al comando mentre Alén precipita al terzo posto, superato anche da Juha Kankkunen.
Jean Todt, direttore sportivo di Peugeot, decide di congelare le posizioni dei suoi due alfieri fino al traguardo. In questo modo la casa francese può assicurarsi la vittoria nel Campionato del Mondo Costruttori per il secondo anno consecutivo.
Il discorso per il Campionato Piloti rimane invece aperto: Kankkunen appare favorito, ma 22 punti di vantaggio su Alén con tre gare ancora da disputare non possono certo fargli dormire sonni tranquilli.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Info gara
Durata evento : 24 Settembre 1986 – 27 Settembre 1986
Nazione ospitante : Costa d’Avorio
Fondo : sterrato
Numero controllo orari : 77
Lunghezza totale percorso : 3763 km
Resoconto
Snobbato dai migliori team ufficiali, il Rally della Costa d’Avorio ha validità esclusivamente per il Campionato del Mondo Piloti.
Consapevole di avere un’auto praticamente imbattibile in terra africana, Toyota schiera la sua squadra al gran completo: 4 Celica Twin-Cam Turbo per Björn Waldegård, Lars-Erik Torph, Ermin Weber e Robin Ulyate.
La concorrenza al via è quasi inesistente: la Opel Manta 400 ex ufficiale del libanese Samir Assef, supportato dalla Marlboro, e la vecchia ma robusta Audi Quattro A2 di Wilfried Wiedner.
Fin da subito si capisce che il rally è destinato ad essere un monologo Toyota: Torph prende il comando su Waldegård e Weber. Il tedesco, complice un’uscita di strada, perde però terreno dai due compagni di team.
Dopo l’ultimo controllo orario della prima tappa Waldegård e Torph sono appaiati in testa alla classifica, alle loro spalle il vuoto.
Durante la notte si abbatte sul percorso un violento temporale; non se ne preoccupa troppo Torph che parte all’attacco e si riprende il comando della gara solitaria ma Waldegård, forte della sua esperienza, crede ancora nella vittoria e aumenta il ritmo.
Nel giro di un paio di controlli orari Björn si riporta in testa al rally e allunga con decisione verso il suo secondo successo stagionale.
Il team Toyota intasca così la sesta vittoria sulle ultime sette gare iridate disputate in Africa.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Gruppo | Pilota | Copilota | Auto | Piazzamento |
---|---|---|---|---|
B | Björn Waldegård | Fred Gallagher | Toyota Celica Twin-Cam Turbo | 1° Assoluti |
A | Rudolf Stohl | Reinhard Kaufmann | Audi 80 Quattro | 7° Assoluti |
Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo N al traguardo
Info gara
Durata evento : 13 Ottobre 1986 – 17 Ottobre 1986
Nazione ospitante : Italia
Fondo : misto (asfalto + sterrato)
Numero prove speciali : 39
Lunghezza totale prove speciali : 488 km
Lunghezza totale percorso : 2158 km
Resoconto
Definito come uno dei rally più belli e difficili in calendario, il Sanremo si ritrova quest’anno ad arbitrare la contesa sia il Campionato del Mondo Piloti che per il Campionato Italiano Rally: Markku Alén vuole infatti sfruttare la gara di casa del suo team per rosicchiare punti a Kankkunen, mentre Dario Cerrato vuole usare tutta la sua esperienza per contenere la rimonta di Andrea Zanussi, diventato pressoché imbattibile da quando guida la seconda evoluzione della 205 T16.
Le premesse per una gara incandescente ci sono tutte e, al via sul lungomare di Sanremo, nessuno vuole sbilanciarsi nei pronostici.
Nelle prime prove speciali sull’asfalto ligure le Peugeot partono a razzo : Zanussi si porta al comando davanti a Saby e Biasion, primo dei Lancisti. Alén parte male, ma si rifà vincendo la quinta e la sesta prova speciale, entrambe su terra.
La prima tappa si conclude con l’annullamento dell’ottavo tratto cronometrato a causa del troppo pubblico sulle strade. Andrea Zanussi è al comando, il suo rivale Cerrato è momentaneamente quinto davanti a Salonen e Kankkunen, i distacchi tra i primi sono minimi!
Si riparte di primo mattino da Tirrenia con i primi colpi di scena: Zanussi accusa un problema ad una sospensione perdendo diverse posizioni in classifica, Saby subisce una foratura e Biasion si ritrova al comando della gara seguito da Kankkunen.
Timo Salonen, risalito fino al terzo posto, esce di strada e si ritira durante la tredicesima prova speciale. Il suo compagno di marca Kankkunen passa invece in testa al rally cercando di allungare sulle tre Delta S4 di Biasion, Cerrato e Alén.
Con questa classifica si arriva alla ventiduesima prova speciale dove succede il caos: un errore dei cronometristi suggerirebbe di annullare tutti i tempi ma il team Lancia Martini protesta. Il motivo? Durante i quasi 12 km della prova Saby fora e accumula un sostanzioso ritardo mentre Zanussi compie un’escursione fuori strada che lo costringe a perdere diversi secondi. Secondo la Lancia, con l’annullamento dei tempi verrebbero decisamente favoriti i piloti Peugeot. La decisione sul da farsi resta in sospeso e la seconda tappa arriva a Siena con Juha Kankkunen davanti a Miki Biasion e Dario Cerrato.
I concorrenti lasciano gli sterrati toscani per ritornare sulle strade asfaltate liguri. Al termine della terza tappa Miki Biasion si è portato in testa superando Kankkunen per soli 11 secondi. La gara sembra più che mai aperta, ma le polemiche tra i vertici dei team Lancia e Peugeot si protraggono.
In un clima di tensione i piloti trascorrono la giornata di riposo a Sanremo, in attesa di giocarsi il tutto per tutto nelle conclusive 9 prove speciali, interamente da disputarsi sull’asfalto dell’entroterra ligure.
Fra responsi dichiarati, quindi negati e rettificati, si arriva all’annullamento della fatidica PS 22, deciso nel tardo pomeriggio di giovedì 16 ottobre, quando mancano ormai poche ore all’inizio della quarta ed ultima frazione del rally.
Ma il vero colpo di scena che, di fatto, non solo condizionerà l’esito finale del rally ma anche quello dell’intero Campionato, è la squalifica di tutte e tre le Peugeot 205 T16 E2 rimaste in gara. Secondo i commissari tecnici le tre vetture francesi, in vista delle ultime prove speciali su asfalto, sono state equipaggiate con delle appendici aerodinamiche nel fondo scocca, denominate minigonne, con lo scopo di migliorarne le prestazioni per mezzo dell’effetto suolo, espressamente vietato dai regolamenti.
La decisione è clamorosa, Peugeot protesta, Jean Todt non si arrende e chiede che le vetture vengano sequestrate per dimostrare in galleria del vento che le appendici incriminate non hanno scopo aerodinamico ma sono solamente bandelle parasassi.
La battaglia legale prosegue e, come vedremo, si protrarrà fino al termine della stagione.
Dopo l’uscita di scena di Kankkunen, Zanussi e Saby la gara è ormai saldamente nella mani dei piloti Lancia. Durante l’ultima tappa Cerrato scavalca Biasion, ma Cesare Fiorio decide a tavolino che deve essere Alén, in quel momento terzo, a vincere il rally per poter recuperare più punti possibili in ottica campionato.
Sia Cerrato che Biasion si presentano in anticipo all’ingresso di una prova speciale, ne consegue una penalità di un minuto per entrambi. In questo modo la classifica generale viene ritoccata a favore di Alén che sale al primo posto, Cerrato è secondo mentre Biasion chiude il podio.
Con questo risultato il finlandese recupera in un sol colpo 20 punti sul connazionale Kankkunen, ora la classifca del Campionato Mondiale Piloti recita: Kankkunen 91, Alén 89. A due gare dal termine della stagione tutto può ancora succedere!
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Info gara
Durata evento : 16 Novembre 1986 – 19 Novembre 1986
Nazione ospitante : Gran Bretagna
Fondo prevalente : sterrato
Numero prove speciali : 45
Lunghezza totale prove speciali : 321 mi (516 km)
Lunghezza totale percorso : 1577 mi (2538 km)
Resoconto
Lo strepitoso duello tra Juha Kankkunen e Markku Alén, unito al desiderio di vedere per l’ultima volta in Europa i mostruosi Gruppi B, spingono sulle strade del RAC Rally migliaia di spettatori provenienti da ogni angolo del Regno Unito.
Oltre a Peugeot e Lancia, protagoniste dell’intera stagione, si rivedono sulle strade iridate Ford e MG. Sono ben 15 le Gruppo B ufficiali presenti al via di Bath, tra queste addirittura sei Metro 6R4 e quattro RS200.
Proprio una Ford RS200, quella di Stig Blomqvist, vince la prima prova speciale in programma. La prima tappa è ricca di colpi di scena fin dalle prime battute: Alén incappa in un testacoda e colpisce un albero, perdendo 22 secondi; Kankkunen rischia invece lo svenimento a causa di una perdita di carburante all’interno dell’abitacolo della sua 205 T16 E2.
Nonostante il guaio è proprio il finlandese a concludere al comando la prima frazione di gara, pur per soli 3 secondi su Alén e 18 su Tony Pond, velocissimo con la Metro.
Anche durante la seconda tappa la lotta è sul filo dei secondi: Alén passa al comando nel corso della sedicesima prova speciale, Kankkunen cerca di rispondere colpo su colpo, Salonen inizia una furibonda rimonta mentre Ericsson, con la seconda Delta S4 in gara, si dimostra abile e veloce nelle prove speciali a percorso segreto.
Lo svedese va in testa a fine giornata davanti al compagno Alén e alle Peugeot. I primi quattro sono racchiusi in appena 4 secondi: la lotta è incerta ed appassionante!
Durante la terza tappa arriva però un clamoroso colpo di scena: Kankkunen capotta, rimane in gara ma perde quasi 4 minuti.
Timo Salonen prende il comando delle operazioni. A fine giornata si presenta con 9 secondi di margine su Alén e circa un minuto su Ericsson, autore di una leggera uscita di strada.
Nei primi tratti cronometrati della tappa conclusiva, Alén accusa problemi al turbocompressore e vede Salonen allontanarsi verso la vittoria.
Kankkunen, aiutato dal compagno di team Sundström, che gli cede la posizione, e dal ritiro di Ericsson, tradito dal motore della sua Lancia, riesce a centrare un insperato podio e a limitare i danni. Ora la classifica del Campionato del Mondo Piloti dice: Alén 104, Kankkunen 103. Per la gioia degli organizzatori dell’Olympus Rally tutto verrà deciso in uno scontro diretto proprio oltreoceano.
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Info gara
Durata evento : 4 Dicembre 1986 – 7 Dicembre 1986
Nazione ospitante : Stati Uniti d’America
Fondo prevalente : sterrato
Numero prove speciali : 39
Lunghezza totale prove speciali : 326 mi (525 km)
Lunghezza totale percorso : 861 mi (1386 km)
Resoconto
Dodici anni dopo il Press-on-Regardless Rally del 1974 il Campionato del Mondo ritorna negli Stati Uniti. Gli organizzatori non si fanno certo trovare impreparati e allestiscono un percorso interessante nei dintorni della città di Olympia, a circa 50 miglia da Seattle.
La posta in gioco è altissima: c’è il Campionato del Mondo Piloti da assegnare!
I protagonisti designati sono proprio i due sfidanti, Alén e Kankkunen. La concorrenza è quasi inesistente: le due Toyota ufficiali di Waldegård e Torph, la Lancia Delta S4 dei fratelli Alessandrini e l’Audi Sport Quattro di Buffum non hanno certo i numeri per poter impensierire i due finlandesi.
La conferma arriva già nei chilometri iniziali del rally: Markku Alén parte molto forte nella prima prova speciale ma Kankkunen si rifà subito, approfittando dei problemi al cambio dell’avversario, portandosi in testa. Juha cerca l’allungo ma commette una negligenza ad un controllo orario che gli costa una penalità di un minuto. Alén sfrutta l’occasione per chiudere la prima tappa al vertice con 26 secondi di vantaggio sul pilota Peugeot; il terzo, John Buffum, ha già accumulato quasi 6 minuti di ritardo.
Il testa a testa prosegue anche nella seconda tappa dove tuttavia Kankkunen, a causa di una foratura e di un errore di guida, vede dilatare il suo svantaggio oltre il minuto e mezzo. Nelle restanti 12 prove speciali da disputare tutto può ancora succedere.
Entrambi i piloti danno il massimo e spremono fino in fondo le loro auto, il ritmo è elevatissimo. Markku rischia di compromettere la sua gara con un paio di testacoda che permettono a Juha di riavvicinarsi. I due segnano addirittura lo stesso identico tempo in tre prove speciali consecutive prima dell’attacco decisivo del pilota Lancia che, grazie a quattro successi negli ultimi cinque tratti cronometrati, fa suo l’Olympus Rally e mette le mani sul Campionato Mondiale Rally Piloti 1986.
La sua gioia per il titolo conquistato durerà solamente pochi giorni…
Classifica assoluta
Vincitori di gruppo
Indice paragrafo
Classifica piloti
Per calcolare il punteggio finale vengono considerati gli 8 migliori risultati.
Il pilota con il maggior numero di punti validi a fine stagione deve aver partecipato ad almeno un evento al di fuori dell’Europa per poter essere eletto Campione del Mondo.
Attribuzione punteggio
Piazzamento 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10°
Punteggio 20 15 12 10 8 6 4 3 2 1
Nota: tra parentesi sono riportati i risultati scartati e, accanto ai punti validi, i punti totali senza scarti.
Per calcolare il punteggio finale vengono considerati i 7 migliori risultati.
Il costruttore con il maggior numero di punti validi a fine stagione deve aver partecipato ad almeno un evento al di fuori dell’Europa per poter fregiarsi del titolo di Campione del Mondo.
Attribuzione punteggio
Ad ogni costruttore viene attribuito solamente il punteggio relativo all’auto meglio posizionata nella classifica finale del rally.
Il punteggio totale è dato dal punteggio attribuito ai primi 10 della classifica assoluta della gara sommato ai punti assegnati in base al piazzamento di gruppo. Nel caso in cui il numero di partenti nel gruppo sia inferiore a 5 viene considerato solo il punteggio relativo alla classifica assoluta.
Per la prima volta proprio nel 1986 la FISA introduce inoltre una nuova importante regola: ogni casa costruttrice deve nominare prima dell’inizio della stagione gli equipaggi aventi diritto a guadagnare punti validi per il campionato, questo elenco è tuttavia modificabile durante l’anno.
Piazzamento assoluto 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10°
Punteggio 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1
Piazzamento di gruppo 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°
Punteggio 8 7 6 5 4 3 2 1
Nota: tra parentesi sono riportati i risultati scartati e, accanto ai punti validi, i punti totali senza scarti.
Per calcolare il punteggio finale vengono considerati i 6 migliori risultati.
Il pilota con il maggior numero di punti validi a fine stagione deve aver partecipato ad almeno un evento al di fuori dell’Europa per poter essere eletto Campione del Mondo Gruppo A.
Attribuzione punteggio
Le vetture iscritte al campionato sono divise in 3 classi in base alla cilindrata: fino a 1300 cc ; 1300 cc – 2000 cc ; oltre 2000 cc .
Per determinare il punteggio totale vengono aggiunti i punti attribuiti ai primi 3 classificati di ciascuna classe: rispettivamente 3 punti al vincitore di classe, 2 punti al secondo classificato e 1 punto al terzo.
Piazzamento 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8°
Punteggio 10 8 6 5 4 3 2 1
Indice paragrafo
- Rally vinti (piloti)
- Rally vinti (auto)
- Prove speciali vinte (piloti)
- Prove speciali vinte (auto)
- Legenda
Pilota | Vittorie |
---|---|
Juha Kankkunen | 3 |
Timo Salonen | 2 |
Björn Waldegård | 2 |
Markku Alén | 2* |
Henri Toivonen | 1 |
Joaquim Moutinho | 1 |
Bruno Saby | 1 |
Miki Biasion | 1 |
Auto | Vittorie |
---|---|
Peugeot 205 T16 E2 | 6 |
Lancia Delta S4 | 4* |
Toyota Celica Twin-Cam Turbo | 2 |
Renault 5 Turbo | 1 |
Note: * viene preso in considerazione anche il 28° Rallye Sanremo
Il Safari Rally e il Rallye Côte d’Ivoire non prevedono vere e proprie prove speciali cronometrate e, di conseguenza, non vengono presi in considerazione nelle seguenti statistiche.
Nota: tra parentesi sono riportate le prove speciali vinte a pari merito con altre piloti durante lo stesso evento.
Markku Alén è il pilota vincitore del maggior numero di prove speciali in ben 6 rally oltre ad essere l’unico in grado di vincere almeno una prova speciale nel maggior numero di eventi durante l’intera stagione.
La Lancia Delta S4 vince prove speciali nel maggior numero di gare (11) e con il maggior numero di piloti (7: Alén, Toivonen, Biasion, Recalde, Cerrato, Ericsson e Grundel) risultando quindi la vettura più veloce e competitiva della stagione.
Curiosamente, oltre alla Lancia Delta S4, la Ford RS200, l’Audi Sport Quattro S1 E2 e la Renault 5 Maxi Turbo ottengono almeno un successo parziale in ognuno degli eventi a cui prendono parte.
1 = 54° Rallye Automobile de Monte-Carlo
2 = 36° International Swedish Rally
3 = 20° Rallye de Portugal – Vinho do Porto
4 = 34° Marlboro Safari Rally
5 = 30° Tour de Corse – Rallye de France
6 = 33° Bosch Acropolis Rally
7 = 17° AWA-Clarion Rally of New Zeland
8 = 6° Marlboro Rally of Argentina
9 = 36° Rally of 1000 Lakes
10 = 18° Rallye Côte d’Ivoire
11 = 28° Rallye Sanremo
12 = 35° Lombard RAC Rally
13 = 14° Toyota Olympus Rally