Verdetto FISA in merito ai risultati del 28° Rallye Sanremo

Dopo un entusiasmante duello con il giovane Juha Kankkunen, animatosi soprattutto nella seconda parte di stagione, Markku Alén conquista sugli sterrati del 14° Toyota Olympus Rally il Campionato del Mondo Piloti. Per il finlandese della Lancia arriva così, dopo alcune stagioni difficili, il coronamento di una carriera sempre ai vertici del rallysmo internazionale. Ma la sua gioia per il titolo appena conquistato durerà solo 11 giorni.

Il 18 Dicembre 1986 il tribunale esecutivo della FISA (Federazione Internazionale dello Sport Automobilistico) decide infatti di annullare i risultati del 28° Rallye Sanremo, durante il quale le Peugeot 205 T16 E2 erano state escluse per irregolarità tecnica. Juha Kankkunen si ritrova così, a sorpresa, per la prima volta e a soli 25 anni Campione del Mondo Rally.
Tutta la vicenda, a partire dalla squalifica delle Peugeot nel rally italiano, porta dietro di sé una lunga scia di polemiche e, in un certo modo, va a condizionare anche le successive stagioni del Campionato Mondiale Rally dove, per diversi anni, non si vedranno più al via vetture ufficiali della Casa del Leone.

Dopo aver ripercorso in questo 2016, a 30 anni di distanza, l’intera stagione 1986 del Campionato del Mondo Rally, Sports Car Legends vi propone quindi un esclusivo resoconto degli eventi che portarono al verdetto finale e al calo del sipario su quella che, per molti appassionati e addetti ai lavori, rimane una delle annate più indimenticabili ed entusiasmanti della storia dei Rally Mondiali.


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Scoppia il caso

Per capire meglio come mai si arrivi ad attribuire il titolo di Campione del Mondo in un aula di tribunale occorre fare qualche passo indietro, tornando al 28° Rallye Sanremo, in particolare a martedì 14 ottobre, giorno in cui si disputata la prova speciale n°22 “La Selva” della seconda frazione della gara italiana.
Bruno Saby, uno dei piloti ufficiali Peugeot, fora ed è costretto a perdere diversi minuti per la sostituzione dello pneumatico ma l’episodio chiave è il problema tecnico che colpisce la banda di trasmissione radio dei cronometristi. Al termine della prova speciale incriminata i piloti al vertice della classifica del rally si vedono infatti attribuire tempi non veritieri e sballati anche di diversi minuti.
A Miki Biasion viene accreditato un crono di 4’43” in luogo di 6’40”, tempo registrato dal copilota Tiziano Siviero sulla Delta S4.

Trattamento analogo per Dario Cerrato, che però si vede assegnare un tempo di 8’05”, superiore di più di un minuto rispetto al risultato reale.
Andrea Zanussi, con la terza Peugeot rimasta in gara e a fronte di un crono effettivo di 6’36”, lascia invece la prova speciale con un tempo di 5’52” segnatogli sulla tabella di marcia dai cronometristi, ma successivamente rettificato a fine tappa con 7’25”.

A questo punto il rally piomba nel caos, i vertici Lancia temono che questo episodio possa diventare decisivo per l’esito della gara e si rivolgono ai commissari. Anche Peugeot si lamenta con l’organizzazione, proprio in seguito alla rettifica del tempo segnato da Zanussi sugli sterrati della P.S. 22.
Mentre la gara vive la terza tappa, passando dalla terra toscana all’asfalto ligure, si susseguono i comunicati e le voci secondo cui, tra conferme e smentite, la prova speciale “La Selva” debba essere annullata per ristabilire serenità in un clima che si fa sempre più teso.


La squalifica

Il rally vive il suo giorno di riposo quando, da poco passate le 10 di giovedì 16 ottobre, i commissari si riuniscono per prendere una decisione ufficiale in merito ai problemi di cronometraggio della prova speciale numero 22.
Il verdetto, atteso intorno a mezzogiorno, tarda ad arrivare e nel frattempo gira la voce che la Peugeot 205 T16 E2 numero 9, vale a dire quella del francese Saby, sarebbe stata prelevata dal parco chiuso dai commissari tecnici per verificare l’eventuale presenza di appendici aerodinamiche nel fondo scocca, montate illegalmente nel corso della notte per migliorare le prestazioni delle 205 sulle veloci stradine asfaltate liguri, teatro dell’ultima e decisiva tappa della corsa.

Passano le ore e, in un’atmosfera surreale di tensioni e polemiche, la squalifica delle tre Peugeot 205 T16 E2 ufficiali rimaste in gara prende sempre più corpo. L’accusa mossa al team francese è di aver montato delle bandelle sotto le auto, chiamate anche minigonne, con il chiaro scopo di creare l’effetto suolo e di conseguenza migliorarne notevolmente le prestazioni in condizioni di fondo asfaltato. Tali appendici aerodinamiche risultano infatti proibite dal regolamento.
Alle ore 17.45 arriva la prima comunicazione ufficiale che conferma la squalifica di Kankkunen, Saby e Zanussi oltre al definitivo annullamento della prova speciale 22 “La Selva”.

Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, non appena appresa la notizia dichiara: “Ci spiace molto per tutti gli appassionati, ci spiace per la Peugeot e per Zanussi, ma se esistono delle regole esse vanno rispettate. Chi contravviene è responsabile lui stesso di quello che va incontro. Devo però dire che la squalifica è arrivata quando le Lancia già erano al comando del rally e quindi siamo fuori da ogni sospetto. Sull’annullamento della prova 22 posso soltanto dire che sarebbe stato ingiusto che fosse avvenuto con la situazione in classifica dell’altra sera, in quanto avremmo regalato alla Peugeot un buon minuto. Ora è perfettamente coerente con quello che s’è verificato”.

La vera e propria ufficializzazione alla stampa della squalifica delle tre 205 T16 E2 arriva circa un’ora più tardi, alle 18.38, quando viene indetta una conferenza alla quale presenziano Adolfo Rava, rappresentante degli organizzatori, Salvatore Aleffi per i commissari sportivi e un delegato della commissione tecnica.
I punti fondamentali del comunicato diramato risultano così riassunti: “I commissari sportivi, in seguito al processo verbale dei commissari tecnici, hanno concluso sulla irregolarità delle vetture n°4-6-9 circa le disposizioni tecniche contenute nel codice sportivo internazionale agli articoli 5.7.2. del bollettino FIA n°210 del mese di luglio 1986. Pertanto gli equipaggi Kankkunen-Piironen, Zanussi-Amati e Saby-Fauchille sono esclusi dalla competizione con effetto immediato, in applicazione alle disposizioni dell’articolo 21.7 del Regolamento Particolare delle prove. I concorrenti potranno appellarsi alla presente decisione nelle forme prescritte dall’articolo 180 e seguenti del Codice Sportivo Internazionale.”

Jean Todt, direttore sportivo Peugeot, annuncia immediatamente che verrà fatto ricorso, chiedendo il sequestro di una delle vetture incriminate in modo da dimostrare, con delle prove in galleria del vento, che le bandelle incriminate non hanno nessun effetto aerodinamico, ma sono montate solamente per proteggere gli organi meccanici da sassi e pietre.


Il reclamo

A quasi due settimane dai fatti di Sanremo, il 29 ottobre, Peugeot sottopone una delle sue vetture ad una serie di test nelle gallerie del vento di Grugliasco e di Saint-Cyr, presieduti dal difensore d’ufficio André De Cortanze, ingegnere che ha seguito lo sviluppo telaistico della 205 T16.
Vengono effettuate due differenti simulazioni: la prima a 110 km/h, la seconda a 140 km/h, sia in presenza che in assenza delle minigonne incriminate.

Secondo la tesi difensiva, sostenuta da Peugeot, le bandelle non hanno nessuna funzione aerodinamica, ma servono solo a proteggere dai sassi i serbatoi collocati nella parte inferiore della vettura.

I risultati delle prove non permettono però di fare del tutto chiarezza sulla vicenda: sulla vettura equipaggiata con le minigonne si riscontrano infatti miglioramenti sia del coefficiente di attrito che del carico aerodinamico, anche se di piccola entità. Tuttavia, se si paragonano i dati ottenuti con quelli registrati in condizioni analoghe da una Lancia Delta S4 Gruppo B, emergono differenze considerevoli e poco giustificabili, soprattutto per quanto riguarda l’entità del carico aerodinamico a 140 km/h: pari a 300 kg sulla Lancia e a soli 38 kg sulla Peugeot.
Questa sostanziale differenza tra le due vetture lascia con qualche perplessità gli addetti ai lavori che inoltre sostengono che i test effettuati da Peugeot siano poco significativi, in quanto svolti in assenza di tappeto mobile al di sotto della vettura, fondamentale per verificare l’esistenza o meno dell’effetto Venturi, ovvero dell’effetto suolo.

Peugeot, dati alla mano, cerca quindi di dimostrare che la squalifica di Sanremo è stata infondata. Tuttavia restano molti i punti interrogativi sulla vicenda, uno su tutti: come mai sullo sterrato toscano le minigonne non erano presenti mentre sulle prove in asfalto c’erano? Il team francese riteneva forse più pericolosi e sconnessi gli asfalti liguri piuttosto che la terra delle stradine toscane?
Il Tribunale Nazionale di Appello da parte sua evita di pronunciarsi sulla regolarità tecnica delle minigonne, affermando solamente che il team francese non ha commesso nessuna frode sportiva e, in data 6 novembre, trasmette il suo verdetto alla CSAI, che cinque giorni più tardi rende noto che le classifiche del 28° Rallye di Sanremo sono valide a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda il Campionato Italiano Rally la conferma del secondo posto ottenuto da Dario Cerrato permette al piemontese di rimanere in corsa per il titolo, che verrà assegnato nel decisivo 16° Rally Valle d’Aosta di fine novembre.


Il verdetto

Il 12 novembre Peugeot inoltra reclamo alla FISA chiedendo una sentenza prima del 14° Toyota Olympus Rally, gara conclusiva della stagione iridata.
La Federazione temporeggia e rimanda quindi il verdetto finale a dopo la gara statunitense che, alla luce dei risultati del 28° Rallye Sanremo e del 35° Lombard RAC Rally, diventa decisivo per l’assegnazione del titolo di Campione del Mondo Rally Piloti 1986.

Sugli sterrati del Nord America il duello tra Juha Kankkunen e Markku Alén è molto serrato e per buona parte di gara i distacchi sono minimi. Alla fine è il pilota Lancia a spuntarla vincendo gara e campionato, ma lo spettro di una possibile revoca o modifica dei risultati del 28° Rallye Sanremo da parte della FISA, che rivoluzionerebbe la classifica di campionato, aleggia nell’aria.
Inizialmente prende corpo l’ipotesi che i risultati del rally italiano non vengano conteggiati e che il titolo piloti venga assegnato ex aequo, una decisione che potrebbe sia salvare la faccia del potere sportivo sia rendere giustizia a tutti i protagonisti della vicenda, a partire dai due piloti direttamente interessati.

La decisione finale arriva il 18 dicembre ed è differente da quanto ipotizzato nelle precedenti settimane: il Tribunale Esecutivo della FISA, riunitosi a Parigi, decreta l’annullamento del 28° Rallye Sanremo. Di conseguenza avviene la revoca del titolo piloti a Markku Alén, che passa così nelle mani del connazionale, nonché alfiere Peugeot, Juha Kankkunen.
La Lancia presenta immediatamente il suo contro-appello, protestando soprattutto perchè nemmeno la FISA abbia saputo esprimersi in modo ufficiale circa la regolarità o meno delle minigonne delle 205 T16 E2, evidenziando la nebulosità e la poca chiarezza del regolamento del Gruppo B.

L’opinione generale è che dietro questo risultato ci sia la forte spinta di Jean-Marie Balestre, presidente della FISA, che temendo di dover risarcire economicamente Peugeot per l’improvviso cambio regolamentare in vista del 1987, annunciato subito dopo la tragedia di Henri Toivonen e Sergio Cresto, potrebbe aver valutato la convenienza di schierarsi dalla parte del costruttore francese, trascurando quindi l’aspetto fondamentale di tutta la vicenda: la regolarità di quelle bandelle che, a distanza di anni, rimane ancora avvolta nel mistero!


Il dibattito attuale

Questi sono i fatti accaduti, ma gli strascichi del “caso minigonne” si estendono ad oggi: nei discorsi tra Appassionati Lancia e Peugeot, nella memoria di chi c’era, in occasione degli anniversari non manca occasione per evidenziare come il discorso sia ancora aperto.

Che poi si tratti di questioni di tifo (leggasi cuore) o tecniche, la questione è una: qual’è il tuo parere sulla vicenda? Faccelo sapere sulla pagina Facebook ufficiale di Sports Car Legends, sotto al post dedicato al dibattito.
Potrai leggere l’opinione di noi Amministratori nell’articolo 28° Rallye Sanremo: le “minigonne” della discordia, dal 25 Dicembre online.
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