WRC 1981 – 37° RAC Rally

37° RAC Rally

Info gara

Durata evento : 22 Novembre 1981 – 25 Novembre 1981
Nazione ospitante:  Regno Unito
Fondo : sterrato
Numero prove speciali : 65
Lunghezza totale prove speciali : 724 km
Lunghezza totale percorso : 2882 km

Resoconto

Sovvertendo buona parte dei pronostici fatti da Appassionati, tifosi e addetti ai lavori a inizio anno, il Campionato del Mondo Rally 1981 si mantiene vivo ed interessante fino alle sue battute finali, accendendo i riflettori sul 37° RAC Rally, dodicesima nonché ultima gara prevista dal calendario, con addirittura entrambi i titoli ancora da assegnare, dando appuntamento sulle insidiose strade del Regno Unito non solo ai due contenenti in lotta per il campionato piloti, Guy Fréquelin e Ari Vatanen, ma anche agli uomini del team ufficiale Talbot, decisi a contenere ogni tentativo di rimonta da parte della Datsun, portatasi a sole sei lunghezze dalla casa anglo-francese grazie alla vittoria conquistata da Timo Salonen al termine del 13° Rallye Côte d’Ivoire.

La squadra gestita da Des O’Dell, già vincitrice del RAC Rally nel 1980 con Henri Toivonen, si presenta di fatto con tutte le carte in regola per centrare l’obbiettivo, affiancando ai suoi due piloti titolari, Fréquelin e Toivonen, lo svedese Stig Blomqvist, richiamato a guidare una delle Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 preparate nel reparto corse di Coventry dopo la buona prestazione messa a segno al 31° Rally of the 1000 Lakes, e l’idolo di casa Russell Brookes, abituale protagonista del British Open Rally Championship, come sempre supportato dal suo fedele sponsor “Andrews Heat for Hire”.

Sicuramente meno agguerrita, ma comunque potenzialmente in grado di ben figurare, è invece la formazione schierata dalla casa giapponese, che affianca alla Violet GT Gruppo 4 di Timo Salonen un esemplare della nuovissima Bluebird Turbo Gruppo 2 destinato a Andy Dawson, a cui si aggiungono anche la 160J Gruppo 2 del finlandese Peter Geitel e la Violet GT Gruppo 4 dello svedese Sören Nilsson, iscritti alla corsa in forma privata ma comunque supportati in maniera trasversale dagli uomini del Team Datsun Europe.

Parlando sempre di marchi originari del Sol Levante, seppur con ambizioni decisamente diverse rispetto alla Datsun, si presentano al via del 37° RAC Rally anche le squadre ufficiali della Mitsubishi, concentrata nel proseguire il percorso di sviluppo e affinamento della Lancer 2000 Turbo Gruppo 4 iniziato sulle strade del 28° Acropolis Rally e del 31° Rally of the 1000 Lakes, della Toyota, alla ricerca di un risultato di prestigio con i suoi due piloti titolari Björn Waldegård e Per Eklund e con il giovane inglese Terry Kaby, e della Mazda, rappresentata dalla interessante RX-7 preparata in Gruppo 2 dagli uomini della Tom Walkinshaw Racing e affidata al neozelandese Rod Millen, fresco vincitore con un’auto simile del campionato statunitense SCCA ProRally.

Spostando l’attenzione sugli altri team ufficiali iscritti alla corsa, oltre ai due equipaggi di Audi Sport, Mikkola-Hertz e Mouton-Pons, indicati da molti come i principali favoriti per il successo finale, nel ricco parterre di concorrenti potenzialmente in grado di lottare per le posizioni di vertice trovano posto gli alfieri del Dealer Team Opel, Jimmy McRae e Malcolm Patrick, affiancati da una terza Opel Ascona 400 schierata dalla filiale svedese della casa di Rüsselsheim e affidata a Björn Johansson, l’attesissima Vauxhall Chevette 2300 HSR Gruppo 4 di Tony Pond, e le due splendide Renault 5 Turbo Gruppo 4 portate oltremanica da Renault Sport per Jean Ragnotti, al via con la stessa auto, preparata secondo le specifiche “usine”, da lui già guidata sia al 49° Rallye Automobile de Monte-Carlo sia al 25° Tour de Corse – Rallye de France, e per Bruno Saby, incaricato dal direttore del dipartimento rally della Casa della Losanga Patrick Landon di collaudare sulle insidiose prove speciali del RAC Rally il meno performante allestimento “compétition-client”, appositamente studiato da Renault per essere venduto in giro per il mondo a team e piloti privati.

Detto delle numerose squadre presenti al via in forma ufficiale e sulla carta destinate a contendersi le primissime posizioni della classifica assoluta della corsa, vale infine la pena spendere qualche parola non solo su Markku Alén, alla ricerca di un risultato prestigioso sotto le insegne di Lancia UK e al via con una Lancia Stratos HF Gruppo 4 gestita dal Team Chardonnet, ma soprattutto sul Rothmans Rally Team.
La squadra gestita da David Sutton si presenta infatti al via della gara di casa con un solo obbiettivo: portare il suo pilota di punta Ari Vatanen a festeggiare il tanto agognato titolo di Campione del Mondo. Per farlo, data la posta in gioco, viene deciso di affidare al finlandese una Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4 nuova fiammante appositamente costruita per l’evento, destinando altri due esemplari della mitica vettura inglese, ormai al crepuscolo di una carriera a dir poco straordinaria, a Pentti Airikkala e Malcolm Wilson, chiamati ovviamente a guardare le spalle al loro compagno di squadra ma comunque potenzialmente in grado di andare a giocarsi delle buone posizioni nella classifica generale del rally.

Con un parterre di iscritti così di alto livello, impreziosito al tempo stesso anche dalla presenza di tanti altri piloti privati di indubbie capacità come Lasse Lampi, Roger Clark oppure John Buffum, la 37^ edizione del RAC Rally prende il via verso le ore 8:30 di Domenica 22 Novembre 1981 dalla città di Chester, coinvolgendo almeno 20000 spettatori assiepati sui prati di Weston Park, sede della prima prova speciale della corsa, dove per la gioia dei tifosi locali, peraltro un po’ a sorpresa rispetto alle aspettative, il miglior tempo assoluto viene messo a segno ex aequo da Tony Pond e Jimmy McRae.
Hannu Mikkola, autore della seconda miglior prestazione, impiega tuttavia ben poco tempo a mettere in chiaro quali siano i veri valori in campo, vincendo a mani bassi la seconda, la terza, la quarta, la quinta e la sesta prova speciale, ritrovandosi di conseguenza saldamente al comando del rally con 53 secondi di margine su Pond e con più di un minuto di vantaggio nei confronti di Michèle Mouton, Markku Alén, Björn Waldegård e Jimmy McRae.

Lasciandosi alle spalle le sempre spettacolari prove speciali “Mickey Mouse”, apprezzatissime dal pubblico, e risalendo verso il nord dell’Inghilterra, i concorrenti cominciano ad imbattersi in una leggera ma fastidiosa pioggia che cadendo a terra dà origine ai primi colpi di scena della corsa. Durante la settima prova speciale, disputatasi all’interno della foresta di Grizedale, Mikkola perde infatti un minuto e un quarto a causa di un cappottamento, permettendo a Tony Pond di ritornare in testa alla classifica generale, seppur con un margine di soli quattro secondi. Decisamente meno fortunato è invece un altro degli attesissimi protagonisti della corsa, Henri Toivonen, presentatosi al controllo orario di fine prova con un ritardo di circa tre minuti nei confronti del miglior tempo siglato ma Michèle Mouton, rallentato dapprima da alcuni problemi al motore e successivamente anch’egli autore di un cappottamento. Sempre la stessa prova speciale si rivela indigesta anche per Russell Brookes, costretto al ritiro a causa della rottura dell’albero di trasmissione precedentemente danneggiato in seguito ad un’uscita di strada.

Con il trascorrere delle ore, complice il meteo piovoso, gli equipaggi si ritrovano a dover fare i conti con le crescenti insidie del percorso, per affrontare le quali diventa di fondamentale importanza fare una corretta scelta degli pneumatici, come dimostrato da alcuni dei piloti forniti da Michelin, tra cui Ragnotti, McRae e Patrick, rallentati a causa di problemi di aderenza originati dalle gomme TRX.
Le difficili condizioni del fondo stradale si rivelano inoltre piuttosto stressanti anche per gli organi meccanici delle auto. Björn Waldegård abbandona infatti prematuramente la corsa a causa del cedimento della trasmissione, mentre Markku Alén, vincitore dell’ottava prova speciale e comunque impegnato nella lotta per le posizioni di vertice, deve suo malgrado cedere terreno a causa di alcuni problemi al motore della sua Lancia Stratos.
In vetta alla corsa, una volta ripristinati i danni fatti in precedenza alla sua Audi Quattro, Hannu Mikkola ritrova poco per volta il giusto ritmo, sorpassando dapprima Michèle Mouton, che al termine dell’ottavo tratto cronometrato si era guadagnata la seconda piazza della classifica generale, e successivamente scavalcando anche il velocissimo Tony Pond, autore del miglior tempo al termine della decima prova speciale, ma incapace di resistere al forcing messo a segno dal finlandese di casa Audi, fenomenale nell’accumulare un divario addirittura superiore ai tre minuti nei confronti dei suoi più diretti inseguitori a cavallo tra l’undicesimo e il quattordicesimo tratto cronometrato.
Oltre ad evidenziare lo strapotere di Mikkola e della sua Audi, le temutissime prove speciali nella Foresta di Kielder, mettono in mostra anche le grandi abilità di guida di Ari Vatanen e Henri Toivonen, che recuperano parecchio terreno nei confronti degli avversari portandosi al termine del sedicesimo tratto cronometrato rispettivamente al secondo e al terzo posto della classifica assoluta del rally, sopravanzati solamente da Hannu Mikkola, mettendosi alle spalle, nell’ordine, Tony Pond, Michèle Mouton, Markku Alén, Jimmy McRae e Guy Fréquelin, rimasto per il momento lontano da possibili fonti di guai, ma già distanziato di ben cinque minuti dal suo rivale nella corsa al titolo iridato.

La rimonta di Toivonen, messosi in testa di soffiare la seconda piazza dalle mani di Ari Vatanen, si interrompe tuttavia bruscamente durante la ventesima prova speciale, quando il motore della Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 del finlandese, che già aveva dato qualche problema ad inizio gara, cede di schianto, costringendo il vincitore dell’edizione 1980 del rally ad abbandonare inesorabilmente la corsa. Pochi chilometri più avanti il 37° RAC Rally perde inoltre un altro dei suoi protagonisti quando Markku Alén, fortemente rallentato da una gomma forata, nel tentativo di lasciare spazio a Guy Fréquelin senza ostacolarlo troppo, allarga eccessivamente la sua traiettoria finendo fuori strada, danneggiando un cerchione e riportando danni all’impianto frenante tali da costringerlo all’abbandono proprio mentre occupava una promettente ed interessante quinta piazza nella classifica assoluta.

Con Hannu Mikkola saldamente al comando e con già diversi piloti ormai tagliati fuori dai giochi, la gara si mantiene comunque viva ed interessante, attirando nella città di Washington, sede del riordino che di fatto concede un po’ di tregua agli equipaggi, migliaia di spettatori entusiasti.
A questo punto, la classifica generale del rally, dopo ventidue combattutissime prove speciali, vede alle spalle del già citato Mikkola, distaccato di tre minuti e diciotto secondi, Ari Vatanen, che mantenendo fino al traguardo la seconda piazza diventerebbe Campione del Mondo, seguito dall’ottimo Tony Pond, da Michèle Mouton, autrice di una prestazione lodevole alla sua prima partecipazione al RAC Rally, da Jimmy McRae e dalle due Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 superstiti di Stig Blomqvist e Guy Fréquelin.
Nonostante l’uscita di scena di Toivonen e Brookes, per la casa anglo-francese la conquista del Campionato del Mondo Rally Costruttori appare comunque molto vicina: Timo Salonen, che a inizio gara si era addirittura ritrovato in quarta posizione assoluta, occupa infatti solamente la sedicesima piazza con un distacco dalla vetta della classifica prossimo ai ventuno minuti. Dietro il risultato dell’alfiere di punta della Datsun si cela tuttavia un clamoroso errore della sua squadra, colpevole di avergli fatto prendere il via della quindicesima prova speciale senza aver prima fatto rifornimento di carburante alla sua Violet GT Gruppo 4. Una distrazione pagata a carissimo prezzo, costata complessivamente all’occhialuto pilota finlandese la bellezza di sedici minuti e quaranta secondi, una vera eternità.

Il definitivo colpo di grazia per le ambizioni della casa del Sol Levante arriva in ogni caso con il ritiro di Andy Dawson, fino a quel momento ventesimo nella classifica generale ma terzo tra i piloti in gara con auto preparate secondo i regolamenti del Gruppo 2, tradito dalla rottura del motore della sua Datsun Bluebird Turbo nel corso del ventiquattresimo tratto cronometrato, imitato suo malgrado durante la ventottesima prova speciale da Timo Salonen, appiedato dal repentino cedimento di un pistone. Per la Datsun sfuma così il sogno di conquistare il titolo iridato riservato ai costruttori, mentre per gli uomini della Talbot, nonostante il doppio ritiro di Toivonen e Brookes e la non proprio entusiasmante gara di Fréquelin, il momento di coronare con il giusto premio le fatiche di una stagione a dir poco memorabile si fa sempre più vicino.

Tornando alle posizioni di vertice, dove peraltro Hannu Mikkola mantiene senza prendersi eccessivi rischi il comando della corsa, il Rothmans Rally Team vive un momento di altissima tensione quando Ari Vatanen finisce fuori strada percorrendo la foresta di Hamsterley. Fortunatamente per il finlandese le conseguenze del suo errore non sono particolarmente gravi: la sua Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4 riesce infatti a proseguire la sua marcia senza evidenziare particolari problemi, permettendogli di terminare la ventiquattresima prova speciale accumulando complessivamente un ritardo di due minuti e dodici secondi nei confronti di Mikkola, autore del miglior tempo, in virtù del quale si vede in ogni caso costretto a cedere momentaneamente il secondo posto della classifica generale al sempre brillante Tony Pond.

Sfruttando la disavventura del rivale, il pilota del Dealer Team Vauxhall prova così ad approfittare della situazione, aumentando il vantaggio nei confronti di Vatanen facendo segnare il secondo miglior tempo alle spalle di Mikkola sia nel venticinquesimo che nel ventiseiesimo tratto cronometrato, prima di cedere nuovamente la terza posizione al finlandese al termine della ventisettesima prova speciale, durante la quale, a causa anche degli pneumatici non proprio ottimali, la piccola Vauxhall Chevette 2300 HSR patisce in maniera più evidente rispetto alla concorrenza la presenza sulla strada innevata di alcune placche di ghiaccio.
Mettendo il coltello tra i denti, Tony Pond riesce tuttavia a riprendersi immediatamente la seconda piazza al termina del successivo tratto cronometrato di Wykeham, sopravanzando Vatanen nella classifica generale del rally per appena tre secondi. Sfortunatamente però, il bellissimo ed entusiasmante duello si interrompe dopo pochi chilometri, quando a causa dell’improvviso cedimento di un semiasse, l’incolpevole Tony Pond si vede costretto a parcheggiare a bordo strada la sua Chevette e ad abbandonare anzitempo la corsa.

Sfruttando l’uscita di scena di Pond e potendo contare su un margine di sicurezza pari a circa tre minuti nei confronti di Michèle Mouton, Ari Vatanen si ritrova così sempre più vicino al titolo di Campione del Mondo, approfittando al tempo stesso anche del non proprio esaltante momento vissuto da Guy Fréquelin, fortemente attardato da una foratura nel corso della ventinovesima prova speciale, per colpa della quale il francese della Talbot scivola in un colpo solo dalla settima alla decima posizione della classifica generale, dopo aver perso complessivamente nell’arco di una manciata di chilometri addirittura più di sette minuti nei confronti dei suoi diretti avversari.

Detto della lotta a distanza tra Vatanen e Fréquelin ormai sempre più favorevole al finlandese del Rothmans Rally Team, le battute finali della prima tappa non riservano di fatto ulteriori colpi di scena. Hannu Mikkola, saldamente al comando e indiscusso padrone della situazione, si presenta infatti in quel di Chester, sede del riordino che all’atto pratico cala il sipario sulla prima giornata di gara, con un più che rassicurante margine di 9 minuti e 42 secondi su Ari Vatanen, mentre la bravissima Michèle Mouton, terza con un distacco di 12 minuti e 32 secondi alla sua prima esperienza al RAC Rally, mantiene a distanza di sicurezza Stig Blomqvist, leader del Gruppo 2 con la meglio piazzata delle Talbot Sunbeam Lotus superstiti, e Jimmy McRae, quinto assoluto e primo tra i piloti britannici, capace a sua volta di contenere la rimonta di un ottimo Pentti Airikkala, autore del miglior tempo al termine della trentatreesima prova speciale. In settima posizione Per Eklund riesce invece per il momento a tenersi alle spalle Jean Ragnotti, autore di una gara pressoché priva di sbavature grazie anche al prezioso supporto di Martin Holmes, tornato una tantum a vestire i panni del copilota, mentre in decima posizione, alle spalle della Mitsubishi Lancer 2000 Turbo Gruppo 4 di Anders Kulläng e ormai staccato di ben 22 minuti e 45 minuti dalla vetta, Guy Fréquelin vede praticamente ridotte al lumicino le sue speranze di vincere il Campionato del Mondo Rally Piloti 1981.

Con solamente 74 dei 151 equipaggi ancora in gara, la seconda tappa del 37° RAC Rally prende il via da Chester martedì 24 Novembre intorno alle ore 11. Jean Ragnotti, dopo aver fatto sostituire il cambio sulla sua Renault 5 Turbo, inizia subito con il piede giusto, vincendo la trentaquattresima prova speciale e facendo segnare il secondo miglior tempo nel successivo tratto cronometrato di Weston Park. Il prosieguo di giornata vede tuttavia grandi protagoniste le Audi Quattro di Hannu Mikkola e Michèle Mouton, quest’ultima partita da Chester con l’obbiettivo di recuperare terreno nei confronti di Ari Vatanen. La ragazza di Grasse, sfoggiando il suo enorme talento, realizza il miglior tempo nella trentaseiesima, nella trentasettesima e nella trentanovesima prova speciale, rosicchiando complessivamente un minuto abbondante al rivale del Rothmans Rally Team.

Il sogno degli uomini di Audi Sport di conquistare una clamorosa doppietta si interrompe tuttavia nel corso del quarantunesimo tratto cronometrato, quando sull’Audi Quattro della Mouton cominciano a manifestarsi problemi sia alle sospensioni che alla trasmissione. Chilometro dopo chilometro, la francese si vede così costretta a cedere terreno nei confronti degli avversari, scivolando dapprima in quarta posizione al termine della quarantaduesima prova speciale, sopravanzata dalla Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 di Stig Blomqvist, e successivamente cedendo strada anche alla Opel Ascona 400 di Jimmy McRae.
Una volta risolti i problemi alla trasmissione della sua Audi Quattro, Michèle Mouton rientra in ogni caso prontamente in gioco vincendo la prova speciale numero quarantacinque, riappropriandosi qualche minuto più tardi della quarta posizione sfruttando il ritiro di McRae, tradito dal cedimento di un semiasse.
Nonostante la chiara volontà di recuperare il terreno perso in precedenza, le speranze di proseguire la rimonta della ragazza di Grasse svaniscono quasi del tutto quando la trasmissione della sua vettura torna nuovamente a fare le bizze, costringendo i meccanici della casa di Ingolstadt ad effettuare la sostituzione sia del cambio che dei semiassi anteriori.
Ormai praticamente tagliata fuori dalla lotta per la zona podio, Michèle Mouton scivola così al quinto posto della classifica generale, superata dall’arrembante Pentti Airikkala.

Il pilota del Rothmans Rally Team, dopo aver fatto registrare il miglior tempo nella quarantottesima, nella quarantanovesima, nella cinquantesima e nella cinquantunesima prova speciale, si rende tuttavia protagonista di ben due uscite di strada nel corso del cinquantaduesimo tratto cronometrato, accumulando complessivamente un ritardo di oltre due minuti e mezzo nei confronti di Hannu Mikkola, sempre saldamente al comando della corsa, e riconsegnando a Michèle Mouton la quarta piazza della classifica assoluta.
Detto delle disavventure di Airikkala, che di fatto ripone in un cassetto l’ambizione di andare a giocarsi il terzo gradino del podio con Stig Blomqvist, il vero e proprio colpo di scena, che di fatto si può al tempo stesso interpretare come uno dei momenti chiavi dell’intera stagione, si materializza in ogni caso durante la prova speciale numero 51, quando Guy Fréquelin, risalito fino alla settima posizione della classifica generale dopo aver chiuso al decimo posto la prima tappa, nel tentativo di provare a recuperare ulteriori posizioni, si rende suo malgrado protagonista di una rovinosa uscita di strada, urtando violentemente con il posteriore della sua Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 contro un terrapieno. Nonostante il tentativo di proseguire la sua corsa, il francese si vede costretto ad alzare bandiera bianca, lasciando all’atto pratico Ari Vatanen nelle condizioni ideali per gestire al meglio le battute finali della corsa.
Il finlandese del Rothmans Rally Team, secondo nella classifica generale alle spalle di Hannu Mikkola, potrebbe infatti a questo punto permettersi di rallentare la sua andatura, consapevole che per vincere il Campionato del Mondo Rally Piloti 1981 sarebbe aritmeticamente sufficiente raggiungere il traguardo in quinta posizione assoluta.

Con l’uscita di scena di Fréquelin e le prime posizioni della classifica generale praticamente stabilizzate per via dei distacchi piuttosto consistenti, le attenzioni si spostano sull’interessante confronto tra la Mitsubishi Lancer 2000 Turbo di Anders Kulläng e la Toyota Celica 2000 GT di Terry Kaby, in bagarre per la nona piazza, e sulla rimonta di Roger Clark, già vincitore del RAC Rally nel 1972 e nel 1976, risalito fino ai margini della top ten dopo essersi ritrovato a navigare addirittura intorno alla trentesima posizione nelle battute iniziali della corsa.
Proprio quando la parte alta della classifica assoluta della gara sembra ormai delineata in modo chiaro, complice la neve presente sul già di per sé insidioso percorso, ecco però che la corsa riserva un altro inatteso colpo di scena. Tradita da un errore di valutazione, Michèle Mouton si rende infatti protagonista di un’uscita di strada, finendo con il parcheggiare mestamente la sua Audi Quattro in fondo ad una scarpata durante il cinquantottesimo tratto cronometrato. La ragazza di Grasse, autrice fino a quel momento di una prestazione lodevole, conclude così ad appena qualche decina di chilometri dal traguardo la sua prima partecipazione al RAC Rally, terminando con un ritiro una stagione vissuta in ogni caso recitando sempre un ruolo da grande protagonista, impreziosita non solo dalle numerose prove speciali vinte durante l’anno, ma soprattutto dallo storico successo conquistato sulle strade del 23° Rallye Sanremo.

Con la Mouton fuori dai giochi la quarta posizione passa così nelle mani di Pentti Airikkala, che essendo ormai staccato di circa cinque minuti dalla terza piazza occupata da Stig Blomqvist, e potendo al tempo stesso contare su un margine di sicurezza di quasi quattro minuti nei confronti di Jean Ragnotti, può permettersi di evitare di correre inutili rischi gestendo al meglio la meccanica della sua Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4. Svanita ogni possibilità di salire sul podio, il finlandese si ritrova di conseguenza nelle condizioni ideali per offrire il suo prezioso supporto ad Ari Vatanen, guardando le spalle al compagno di squadra nelle battute finali del rally, pronto ad intervenire nel caso in cui la vettura del connazionale manifestasse qualsiasi genere di problema lontano dai punti di assistenza.

La strategia del Rothmans Rally Team si rivela tuttavia fin troppo prudente: entrambe le Ford Escort completano infatti senza alcuna difficoltà tutte le restanti prove speciali. Per la squadra di David Sutton, una volta raggiunta la città di Chester, sede di arrivo della seconda nonché ultima tappa del 37° RAC Rally, possono quindi iniziare i festeggiamenti. Al termine di una lunga rincorsa Ari Vatanen può finalmente gioire, in virtù dei 96 punti raccolti complessivamente durante l’anno, ovvero 7 in più del grande rivale Guy Fréquelin, il titolo di Campione del Mondo Rally Piloti 1981 è suo, frutto di tre bellissime vittorie, conquistate rispettivamente al 28° Acropolis Rally, al 3° Rallye do Brasil e al 31° Rally of the 1000 Lakes, ma anche di tanti momenti difficili, superati non solo grazie alla sua determinazione e al fondamentale supporto del suo copilota David Richards, ma anche attraverso gli enormi sacrifici fatti dal suo team, dimostratosi in grado di lottare pressoché ad armi pari praticamente con tutte le squadre ufficiali, comprese quelle dotate di mezzi tecnologici decisamente più sviluppati.

Tra queste, Audi Sport può in ogni caso ritenersi più che soddisfatta: il potenziale dell’Audi Quattro, accolta ad inizio campionato con un po’ di scetticismo da alcuni addetti ai lavori, è ormai praticamente evidente agli occhi di tutti. La coupé a trazione integrale della casa di Ingolstadt, alla luce del perentorio successo conquistato da Hannu Mikkola al termine della 37^ edizione del RAC Rally, impreziosito non solo dall’abissale distacco di oltre undici minuti rifilato al secondo classificato Ari Vatanen, ma anche dai successi parziali conquistati dal finlandese in ben ventisei delle sessantacinque prove speciali disputate, sembrerebbe aver raggiunto un livello di competitività tale da far tremare perfino il più ottimista tra gli avversari.
In vista della stagione 1982, a partire dalla quale entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico che porterà all’introduzione dei Gruppi B e A ed N, la Quattro appare sicuramente come la vettura da battere, mentre per buona parte delle auto di concezione più datata il destino sembrerebbe ormai praticamente segnato.

Per dei miti indiscussi come la Lancia Stratos HF, la Fiat 131 Abarth e la Ford Escort RS1800, tenere il passo della più potente, moderna e tecnologica Audi Quattro senza poter contare su nessun programma di sviluppo portato avanti dalle rispettive case costruttrici appare infatti realisticamente pressoché impossibile. Il Gruppo Fiat da una parte e Ford Motor Company dall’altra hanno decisamente altro a cui pensare. Il lavoro sulle rispettive nuove vetture da rally, entrambe costruite seguendo il regolamento del Gruppo B, procede spedito e con un unico comune obbiettivo: lanciare la sfida alla coupé tedesca e farlo il prima possibile, possibilmente già nel corso della stagione sportiva 1982.

Un ragionamento simile, seppur con prospettive decisamente differenti, lo si può fare anche per la Talbot Sunbeam Lotus, capace di regalare un po’ a sorpresa il primato nel Campionato del Mondo Rally Costruttori 1981 alla casa anglo-francese, ma destinata con elevata probabilità ad avviarsi verso l’inesorabile pensionamento senza la possibilità di provare a difendere sul campo il titolo iridato, messa da parte dal Gruppo PSA in vista della futura ascesa, prevista però nel medio termine, di una vettura completamente nuova progettata appositamente per le corse.

Tirando le somme, appare quindi chiaro che con il 37° RAC Rally si sia di fatto chiusa una stagione irripetibile, destinata a rimanere negli annali non solo per esser stata incerta, combattuta ed emozionante praticamente dall’inizio alla fine, ma anche per aver fatto involontariamente da spartiacque tra due diverse epoche, congedando con onore le grandi protagoniste dei rally della seconda parte degli anni settanta, per fare spazio ad una rivoluzione tecnologica senza precedenti, destinata nell’arco di pochi anni a mutare per sempre, ed in maniera irreversibile, il mondo dell’automobilismo sportivo e delle corse su strada.

Classifica assoluta

PilotaCopilotaAutoPenalità
Hannu Mikkola Arne Hertz Audi Quattro8 h 30 min
Ari Vatanen David Richards Ford Escort RS1800 MkII+ 11 min 05 s
Stig Blomqvist Björn Cederberg Talbot Sunbeam Lotus+ 13 min 36 s
Pentti Airikkala Phil Short Ford Escort RS1800 MkII+ 18 min 43 s
Jean Ragnotti Martin Holmes Renault 5 Turbo+ 23 min 55 s
Per Eklund Ragnar Spjuth Toyota Celica 2000 GT+ 24 min 54 s
Sören Nilsson Anders Olsson Datsun 160J+ 27 min 20 s
Terry Kaby Rob Arthur Toyota Celica 2000 GT+ 31 min 18 s
Anders Kulläng Bruno Berglund Mitsubishi Lancer 2000 Turbo+ 35 min 22 s
10° Roger Clark Chris Searle Ford Escort RS1800 MkII+ 38 min 24 s

Vincitori di gruppo

GruppoPilotaCopilotaAutoPiazzamento
4 Hannu Mikkola Arne Hertz Audi Quattro1° Assoluti
2 Stig Blomqvist Björn Cederberg Talbot Sunbeam Lotus3° Assoluti
1 Terry Pankhurst Roger Freeman Ford Escort RS2000 MkII15° Assoluti

Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo 3 presente al via