WRC 1981 – 28° Acropolis Rally

28° Acropolis Rally

Info gara

Durata evento : 1 Giugno 1981 – 4 Giugno 1981
Nazione ospitante:  Grecia
Fondo : sterrato
Numero prove speciali : 55
Lunghezza totale prove speciali : 960 km
Lunghezza totale percorso : 2506 km

Resoconto

Ponendo fine all’assenza dalle scene del Campionato del Mondo Rally che perdurava dai tempi della Colt Lancer GSR 1600 Gruppo 2, vincitrice con Jodinger Singh di ben due edizioni del Safari Rally a metà degli anni settanta, Mitsubishi, supportata da un’équipe di tecnici del Vecchio Continente, si riaffaccia senza troppo timore reverenziale sui prestigiosi palcoscenici del rallysmo mondiale in occasione del 28° Acropolis Rally.

A valle di alcune sessioni di test svolte prevalentemente in Giappone, la casa del Sol Levante porta al debutto sulle massacranti pietraie greche la nuova Lancer 2000 Turbo Gruppo 4, una compatta berlina a trazione posteriore, spinta da un interessante propulsore a quattro cilindri in linea dotato di un sofisticato sistema di iniezione elettronica e sovralimentato mediante turbocompressore, accreditata sulla carta di una potenza massima di circa 280 CV a 7000 giri/min.

Complessivamente, oltre ad evidenziare la presenza di due esemplari della vettura giapponese, affidati rispettivamente ad Andrew Cowan e Anders Kulläng, passato sotto le insegne della Ralliart dopo aver iniziato la stagione guidando le Opel Ascona 400 gestite dalla Publimmo Racing, scorrendo l’elenco iscritti del sesto appuntamento del Campionato del Mondo Rally 1981 si nota in ogni caso fin da subito come il parterre di concorrenti sia davvero di altissimo livello.

Consapevole della durezza del percorso, ma soprattutto dell’importanza di sfruttare gli sterrati a sud della Grecia per maturare preziosa esperienza per lo sviluppo della Quattro, Audi Sport decide infatti di portare in gara ben tre vetture, affiancando ai piloti titolari Hannu Mikkola e Michèle Mouton il giovane austriaco Franz Wittmann, vincitore a inizio anno con la coupé tedesca sulle innevate strade dello Jänner Rallye.

In una corsa dove gli organi meccanici delle auto vengono sottoposti a sollecitazioni a dir poco massacranti, il concentrato di tecnologia nascosto sotto le filanti carrozzerie delle vetture di Ingolstadt potrebbe tuttavia rivelarsi un’arma a doppio taglio, lasciando di conseguenza buone possibilità di ben figurare anche a mezzi decisamente meno sofisticati, come le Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 di Guy Fréquelin ed Henri Toivonen, le robustissime Datsun di Timo Salonen e Shekhar Mehta e la Opel Ascona 400 di Jochi Kleint.

Tralasciando le Toyota Celica RA40 di Björn Waldegård e Per Eklund, teoricamente destinate ad un marginale ruolo da comprimarie, particolare attenzione spetta inoltre alle Fiat 131 Abarth Gruppo 4 di Markku Alén, desideroso di dare un seguito alla vittoria messa a segno sulle strade del 15° Rallye de Portugal – Vinho do Porto, e di Attilio Bettega, alla sua seconda esperienza sulle pietraie della Grecia; mentre per le due Ford Escort RS1800 MkII schierate dal Rothmans Rally Team, preparate da David Sutton per Ari Vatanen, vincitore dell’Acropolis Rally nel 1980, e Malcolm Wilson, lo sterrato greco rappresenta sulla carta il terreno ideale dove provare a riscattare un avvio di stagione in chiaroscuro.

Nonostante la presenza di una concorrenza molto agguerrita, attuando una strategia simile a quella messa in atto al 49° Rallye Automobile de Monte-Carlo, al 31° International Swedish Rally e al 15° Rallye de Portugal – Vinho do Porto, Hannu Mikkola parte subito all’attacco. Sorprendentemente però, a mettere la firma sul miglior tempo nella prima prova speciale della corsa è Michèle Mouton, che grazie ad una straordinaria prestazione si guadagna con pieno merito un primato di cui potrà andare fiera per il resto dei suoi giorni: nella storia dell’automobilismo sportivo mai nessuna donna si era infatti mai trovata al comando di una gara valida per il Campionato del Mondo Rally.

Beffato dalla sua compagna di squadra nella prima prova speciale, Mikkola si rifà tuttavia con gli interessi già nel corso del secondo tratto cronometrato, al termine del quale eredita dalla ragazza di Grasse la prima posizione nella classifica generale del rally. Una volta passato al comando, il finlandese dimostra senza mezzi termini tutto il suo enorme talento, evitando con cura di prendersi inutili rischi, ma aumentando al tempo stesso con costanza il suo vantaggio nel confronto degli inseguitori.
Tra questi, il primo ad abbandonare la corsa è Anders Kulläng, sulla cui Mitsubishi si rompe un condotto della benzina nel corso della quinta prova speciale, seguito dopo pochi chilometri da Per Eklund e Björn Waldegård, appiedati rispettivamente dal cedimento di un supporto motore e dalla rottura del differenziale.
Nelle battute finali della prima tappa abbandonano invece la scena Jochi Kleint, Malcolm Wilson ed Andrew Cowan, che dopo esser stato colpito a più riprese da alcuni problemi all’iniezione, causati con molta probabilità dalle elevate temperature raggiunte all’interno del vano motore della sua Lancer, si vede costretto al ritiro a causa di un guasto all’alternatore.
Al termine della prima giornata della corsa, con una cospicua parte degli annunciati protagonisti già tagliati fuori dai giochi, Hannu Mikkola si ritrova quindi ad occupare saldamente la vetta della classifica generale, seguito a debita distanza da Michèle Mouton, dalla Ford Escort di Ari Vatanen e dalle due Fiat 131 Abarth di Attilio Bettega e Markku Alén.

Archiviati i primi 800 chilometri di gara senza particolari problemi, le Audi Quattro cominciano tuttavia a mostrare alcuni inevitabili segni di cedimento nel corso della seconda tappa.
Il collasso della sospensione posteriore sinistra durante il ventiquattresimo tratto cronometrato e la successiva rottura di un semiasse condizionano infatti notevolmente la marcia di Michèle Mouton, che pur vincendo la ventisettesima prova speciale si vede costretta, non solo a lasciare la seconda posizione in classifica generale ad un arrembante Ari Vatanen, ma anche a cedere il passo alle due Fiat 131 Abarth Gruppo 4 di Markku Alén e Attilio Bettega.
Oltre a patire alcuni problemi alla trasmissione, che di fatto lo costringono a percorrere parecchi chilometri senza poter contare sulla spinta delle ruote motrici dell’asse posteriore, Hannu Mikkola si vede invece suo malgrado protagonista di un episodio che col senno del poi potremmo definire tragicomico. Durante un’assistenza lungo il percorso, in seguito ad uno sversamento accidentale di carburante sullo scarico incandescente, il retrotreno dell’Audi Quattro numero 8 del finlandese si ritrova infatti nell’arco di una manciata di secondi completamente avvolto dalle fiamme, facendo temere il peggio per la sorte del povero Walter Treser, che proprio qualche istante prima si era accovacciato sotto la vettura per controllare l’integrità delle sospensioni. Fortunatamente, grazie alla prontezza dei meccanici e agli ottimi riflessi di Arne Hertz, lanciatosi senza esitazione alla guida dell’auto per spostarla in avanti di qualche metro, la tragedia viene in men che non si dica scongiurata, permettendo al malcapitato direttore di Audi Sport di cavarsela con un qualche lesione superficiale alla cute e con un più che comprensibile spavento.

Scampato il pericolo di veder letteralmente andare in fumo la sua Audi Quattro, una volta appurata l’assenza di danni meccanici causati dal calore sprigionato dalle fiamme, Mikkola può così tornare a concentrarsi solo ed esclusivamente nella guida, amministrando fino a Lagonissi il vantaggio nei confronti di un ottimo Ari Vatanen e chiudendo al comando la seconda giornata di gara mantenendo nei confronti dell’alfiere del Rothmans Rally Team un comunque rassicurante margine di 2 minuti e 51 secondi.
Con Michèle Mouton quinta con un ritardo di ben 16 minuti e 24 secondi dalla vetta della classifica e ormai tagliata fuori dai giochi, la lotta per la terza posizione assoluta si trasforma di conseguenza in una sorta di affare di famiglia, dove a contendersi un posto in zona podio, separati tra loro da appena 3 secondi, si ritrovano i due alfieri della squadra ufficiale Fiat Abarth Markku Alén e Attilio Bettega.
Uscito di scena Henri Toivonen, costretto alla resa durante la trentunesima prova speciale dalla rottura di alcune colonnette ruota, con la sola Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 rimasta in gara, il leader del Campionato del Mondo Rally Piloti Guy Fréquelin si mantiene invece non senza qualche difficoltà nella top ten della classifica generale chiudendo la tappa in nona posizione, preceduto dalle tre Datsun di Timo Salonen, Giorgios Moschous e Shekhar Mehta.

Detto delle disavventure vissute da Hannu Mikkola e Michèle Mouton durante il secondo giorno della corsa, il vero e proprio colpo di scena per gli uomini del team Audi Sport si materializza in ogni caso intorno alle ore 6:30 di mercoledì 3 Giugno, quando in maniera a dir poco rocambolesca, andando di fatto contro l’esito delle verifiche tecniche fatte prima dell’inizio del rally, al termine della quali i commissari avevano giudicato le auto dei tre equipaggi iscritti dalla casa tedesca idonee a prendere parte alla corsa, la direzione gara decide di squalificare le tre Audi Quattro ufficiali per una presunta irregolarità tecnica nella zona della calandra, accusando la squadra di Ingolstadt di aver sostituito in modo fraudolento due dei quattro fanali incorporati nella mascherina con una coppia di feritoie con cui aumentare la portata d’aria verso il vano motore.
Alla luce di questa incredibile decisione, che pur lasciando ad Audi la possibilità di ricorrere in appello estromette con effetto immediato dalla gara Hannu Mikkola, Michèle Mouton e Franz Wittmann, al comando del rally si trova così un incredulo Ari Vatanen.

Annullata la trentacinquesima prova speciale a causa della caduta di un albero, al termine del primo tratto cronometrato di giornata si registra in ogni caso il miglior tempo di Guy Fréquelin, che grazie anche alla contemporanea uscita di scena di Timo Salonen, ritiratosi in seguito alla rottura del motore della sua Datsun Violet GT Gruppo 4, risale senza troppo clamore fino alla quinta piazza della classifica generale.
Nelle posizioni di vertice, nonostante alcuni tentativi di attacco messi a segno da Markku Alén, la marcia di Vatanen in testa alla corsa prosegue invece senza particolari problemi fino ad una manciata di chilometri dalla chiusura della tappa, quando sulla Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4 del finlandese si rompe uno dei semiassi. Per sua fortuna, il guasto si materializza tuttavia in un tratto quasi esclusivamente in discesa, che di fatto permette all’alfiere del Rothmans Rally Team di limitare notevolmente i danni, facendogli perdere appena un paio di minuti nei confronti dei suoi più diretti inseguitori.

Alla partenza dell’ultimo giorno di gara, Ari Vatanen si presenta quindi con un rassicurante margine di 4 minuti e 12 secondi su Markku Alén e con un vantaggio di 5 minuti e 14 secondi su Attilio Bettega, mentre alle loro spalle, nonostante il suo ritardo dalla vetta della classifica generale sia di quasi 30 minuti, Guy Fréquelin vede ormai da vicino la possibilità di portare a casa altri punti pesanti nella lotta per il Campionato del Mondo Rally Piloti.
A questo punto, con il solo Alén impegnato a contenere gli attacchi del suo compagno di squadra, le ultime prove speciali del 28° Acropolis Rally, concentrate dagli organizzatori nella magnifica regione del Peloponneso, si trasformano in una sorta di passerella finale verso il traguardo di Atene, dove al termine di quattro massacranti ma al tempo stesso entusiasmanti giorni di gara, a festeggiare il bottino pieno per il secondo anno consecutivo sono Ari Vatanen, David Richards e tutti gli uomini gestiti da David Sutton.

Il finlandese del Rothmans Rally Team, dopo il secondo posto conquistato sulle strade del 31° International Swedish Rally, rilancia così le sue ambizioni nella lotta per il titolo piloti, mettendosi all’inseguimento con i suoi 35 punti di Guy Fréquelin, leader del campionato con 46 punti, e di Markku Alén, secondo in classifica distanziato di 7 lunghezze dal pilota francese.
Alla luce del ritiro della Ascona 400 di Jochi Kleint, la lotta per il vertice nella graduatoria del Campionato del Mondo Rally Costruttori si restringe invece per il momento alla Talbot e alla Datsun, che si lasciano alle spalle il 28° Acropolis Rally rispettivamente con 66 e 59 punti, distanziando la Opel rimasta ferma a quota 46, dandosi appuntamento sulle impegnative strade argentine del 3° Rally Codasur per proseguire un confronto che dopo cinque gare si fa sempre più vivo ed interessante.

Classifica assoluta

PilotaCopilotaAutoTempo
Ari Vatanen David Richards Ford Escort RS1800 MkII13 h 17 min 25 s
Markku Alén Ilkka Kivimäki Fiat 131 Abarth+ 4 min 35 s
Attilio Bettega Maurizio Perissinot Fiat 131 Abarth+ 7 min 54 s
Guy Fréquelin Jean Todt Talbot Sunbeam Lotus+ 33 min 19 s
Shekhar Mehta Yvonne Mehta Datsun 160J+ 37 min 15 s
Giorgios Moschous Alexandros Konstantakatos Datsun Violet GT+ 39 min 57 s
Konstantinos Apostolou Mihalis Kriadis Renault 5 Alpine+ 2 h 46 min 34 s
Václav Blahna Pavel Schovánek Škoda 130 RS+ 2 h 47 min 44 s
Pavlos Moschoutis Stamatis Vellis Ford Escort RS2000 MkII+ 3 h 12 min 30 s
10° Claude Laurent Jacques Marché Peugeot 505 SRD+ 3 h 19 min 00 s

Vincitori di gruppo

GruppoPilotaCopilotaAutoPiazzamento
4 Ari Vatanen David Richards Ford Escort RS1800 MkII1° Assoluti
2 Guy Fréquelin Jean Todt Talbot Sunbeam Lotus4° Assoluti
1 Emmanouel Halivelakis Athanasios Papageorgiou Ford Escort RS2000 MkII16° Assoluti

Nota: nessun equipaggio iscritto in gruppo 3 presente al via