Archiviata la pausa estiva di circa un mese prevista dopo la Race of Sweden, il World Touring Car Championship 2007 riparte dal tracciato tedesco di Oschersleben, rivelatosi sia nel 2005 che nel 2006 feudo inespugnabile per i piloti BMW. La casa bavarese si presenta sulla pista amica forte di un vantaggio piuttosto marcato sia nella classifica costruttori che in quella piloti, dove Jörg Müller comanda con 59 punti, distanziando di appena un punto il compagno di squadra del BMW Team Germany Augusto Farfus e di sole due lunghezze Andy Priaulx, Campione del Mondo in carica e pilota del BMW Team UK.
Contrariamente alle aspettative le Chevrolet Lacetti si sono dimostrate nella prima parte di stagione le avversarie più pericolose per le 320si, primeggiando in ben cinque occasioni. Nicola Larini, nonostante le polemiche contro il compagno di squadra una tantum Rickard Rydell, accusato di non aver rispettato gli ordini di scuderia durante i giri finali di Gara 2 ad Anderstorp, è quarto nella classifica di campionato grazie ad un bottino di 48 punti, 4 in più del compagno di team Alain Menu e di Yvan Muller, migliore dei piloti SEAT.
La casa spagnola, tra le favorite alla vigilia della partenza del campionato, ha invece finora deluso, cogliendo appena una vittoria ma investendo molto dal punto di vista tecnico. Proprio in occasione della Race of Sweden ha infatti compiuto il suo debutto ufficiale la nuova León TDI, mossa da un propulsore 2000 4 cilindri capace sulla carta di erogare circa 280 CV a 4000 giri/min e 450 Nm di coppia massima già a 2500 giri/min. I tecnici di SEAT Sport, nonostante i risultati non eccezionali messi in mostra sul tracciato svedese, sono convinti che la scelta di puntare su un motore sovralimentato a gasolio possa rivelarsi un ottimo investimento in ottica futura, soprattutto in vista della stagione 2008. La curiosità degli avversari e degli addetti ai lavori è però tanta e le opinioni contrastanti.
In casa N-Technology la situazione è invece completamente differente: l’Alfa Romeo 156, ormai non più seguita a livello ufficiale dal gruppo Fiat, è alla sua ultima stagione nel WTCC; ciò nonostante la berlina italiana ha saputo dimostrare ancora una volta a tutti i suoi detrattori il suo grande potenziale, cogliendo una memorabile doppietta con James Thompson nella Race of Spain e lottando in diverse altre occasioni per un piazzamento a podio.
L’appuntamento di Oschersleben potrebbe quindi rivelarsi decisivo in vista del prosieguo della stagione: confermandosi ai vertici BMW andrebbe infatti a mettere una seria ipoteca sul successo finale ma gli avversari sono pronti a giocarsi tutte le loro carte per evitarlo!
Indice pagina
Numero di piloti iscritti all’evento: 26
Sono presenti 9 piloti iscritti allo Yokohama Independents’ Trophy, contraddistinti dalla lettera I nell’elenco.
Lunghezza del tracciato: 3.696 km
Tipo di circuito: permanente
Senso di percorrenza: orario
Numero di curve: 14 (7 a sinistra, 7 a destra)
Prove libere 1
Data | Orario | Durata |
Sabato 25 Agosto 2007 | 09:00 | 30 minuti |
Prove libere 2
Data | Orario | Durata |
Sabato 25 Agosto 2007 | 11:30 | 30 minuti |
Qualifiche
Data | Orario | Durata |
Sabato 25 Agosto 2007 | 15:00 | 30 minuti |
Gara 1
Data | Orario | Distanza da percorrere |
Domenica 26 Agosto 2007 | 12:00 | 16 giri |
Gara 2
Data | Orario | Distanza da percorrere |
Domenica 26 Agosto 2007 | 16:00 | 14 giri |
Prove libere
L’avvio della prima sessione di prove libere si rivela decisamente favorevole alle BMW ufficiali: Jörg Müller balza infatti al comando con un tempo di 1:37.115, seguito a pochi centesimi da Augusto Farfus ed Andy Priaulx. Il primo pilota a scendere sotto il muro del 1:37 è però il portoghese Tiago Monteiro, battuto alcuni minuti più tardi dal compagno di squadra Gabriele Tarquini, decisamente a suo agio sul circuito tedesco con la sua SEAT León.
Andy Priaulx, coriaceo come sempre, non ci sta e, a tre minuti dal termine del turno, inanella un giro davvero degno della sua fama fermando il cronometro in 1:36.895, tempo inferiore di appena otto millesimi di secondo rispetto a quello dell’italiano, ma sufficiente a garantirgli la leadership al termine di una sessione rivelatasi davvero tiratissima, con ben 4 piloti racchiusi in meno di tre centesimi di secondo e con i migliori 20 racchiusi in meno di 9 decimi!
Il confronto serrato tra BMW e SEAT prosegue anche nella seconda sessione di prove libere. Tiago Monteiro parte velocissimo, issandosi al comando grazie ad un ottimo 1:36.982, ottenuto già nel corso del suo primo giro lanciato. Il portoghese viene tuttavia presto superato da Tom Coronel, anch’egli al volante di una SEAT León, seppur del team privato GR Asia.
Nei minuti finali del turno si mette però in mostra uno dei grandi protagonisti della prima sessione: Jörg Müller, in grado addirittura di migliore il tempo di Coronel di oltre mezzo secondo. Con la chiusura della sessione ormai lontana appena pochi minuti il tedesco appare sicuro di essere irraggiungibile.
James Thompson, fino a quel momento apparso un po’ in difficoltà, decide di rientrare in pista per provare a migliorare la sua classifica. L’inglese fa letteralmente danzare tra i cordoli la sua Alfa Romeo 156, inventandosi un giro pressoché perfetto e fermando il cronometro in 1:36.151, mettendosi così alle spalle Müller di quasi due decimi e relegando Pierre-Yves Corthals, terzo e primo dei piloti iscritto allo Yokohama Independents’ Trophy, a quasi sei decimi. Grossa delusione invece in casa Chevrolet dove la migliore delle Lacetti, quella di Nicola Larini, è solamente settima mentre Menu e Huff sono addirittura diciannovesimo e ventiduesimo, preceduti rispettivamente dalle due SEAT León TDI di Yvan Muller e Jordi Gené, messe fino a questo momento decisamente in ombra dalle vetture gemelle equipaggiate con il motore alimentato a benzina.
Qualifiche
Dopo aver costantemente occupato le posizioni di vertice in entrambe le sessioni di prove libere della mattinata, Gabriele Tarquini si porta a casa la pole position al termine di un turno davvero molto combattuto dove, eccezionalmente, i primi venti piloti sono racchiusi in appena un secondo.
Il dominio SEAT non si ferma però al miglior tempo del pilota abruzzese: alle sue spalle si piazza infatti sorprendentemente Yvan Muller, al volante della León TDI, con Roberto Colgiago terzo e primo dei piloti iscritti allo Yokohama Independents’ Trophy.
Jörg Müller con la prima delle BMW 320si è quarto davanti ad Alain Menu e al compagno di squadra Augusto Farfus. Il Campione del Mondo Andy Priaulx limita i danni siglando l’ottavo tempo, migliorandosi proprio allo scadere del turno.
James Thompson chiude solamente nono, non riuscendo nel finale della sessione a ripetere quanto fatto vedere durante il secondo turno di prove libere della mattinata. Decisamente più staccato il suo compagno di squadra Olivier Tielemans, diciassettesimo davanti alla seconda delle SEAT León TDI. Dodicesimo tempo invece per Peter Terting, al suo rientro nel World Touring Car Championship con una SEAT León ufficiale dopo essere stato per due stagioni pilota titolare del team spagnolo, vincendo tra l’altro Gara 2 della Race of Mexico 2005 al volante di una Toledo Cupra.
Nicola Larini, primo degli inseguitori delle BMW ufficiali nella classifica piloti del campionato, dovrà invece accontentarsi di partire dalla decima fila di Gara 1, ben lontano da tutti i suoi diretti avversari in lotta per il titolo. Delusione anche per Alessandro Zanardi che, alla luce delle discrete prestazioni messe in mostra in mattinata, sperava sicuramente di fare qualcosa meglio del ventunesimo tempo.
Gara 1
La partenza lanciata sorride ai due piloti SEAT Sport che, appaiati lungo il rettilineo dei box, riescono a mantenere la prima e la seconda posizione. Roberto Colciago, incolpevolmente spinto fuori pista in uscita dalla prima curva, si vede invece costretto a cedere diverse posizioni. I primi metri di gara sono carichi di tensione e non mancano i colpi di scena: a fondo gruppo Alessandro Zanardi innesca un incidente che coinvolge anche Nicola Larini, Pierre-Yves Corthals e Massimiliano Pedalà, tutti costretti ad abbandonare la corsa. Poco più avanti, mentre la parte centrale del plotone affronta la prima curva del tracciato, Tiago Monteiro si tocca con Alain Menu che, dopo aver a sua volta spinto Colciago sull’erba, perde il controllo della sua Chevrolet Lacetti, provocando scompiglio tra gli avversari alle sue spalle. Tra i piloti impossibilitati ad evitarlo Peter Terting, Tom Coronel e Félix Porteiro hanno sicuramente la peggio e sono costretti ad abbandonare la corsa. Luca Rangoni, Sergio Hernández e Maurizio Ceresoli riescono invece a proseguire.
Nel frattempo la direzione gara, per permettere ai commissari di rimuovere le auto incidentate e i loro detriti, manda in pista la safety car per tre giri. Alla ripartenza Yvan Muller prova immediatamente ad attaccare Tarquini ma l’abruzzese riesce a chiudere tutti i varchi e a difendere così la leadership. Alle loro spalle James Thompson, risalito al terzo posto dopo essersi abilmente districato nelle caotiche fasi della partenza, sembra in grado di tenere un buon ritmo, mantenendo alle sue spalle le BMW di Jörg Müller e Andy Priaulx, a loro volta tallonate da vicino dalla seconda SEAT León TDI portata in gara da Jordi Gené.
Abile a sfruttare la maggior velocità di punta della sua vettura, Yvan Muller riesce a sopravanzare Gabriele Tarquini alla prima curva del quinto giro, tentando vanamente di allungare in testa al gruppo. James Thompson prova invece ripetutamente a farsi vedere negli specchietti retrovisori dell’abruzzese, non riuscendo tuttavia a mandare in porto un attacco concreto.
Nel corso del sesto giro Roberto Colciago, ampiamente primo tra i piloti iscritti allo Yokohama Independents’ Trophy, riesce a sopravanzare Tiago Monteiro che, a causa di un problema alla ruota posteriore destra, si vede costretto a cedere anche la nona posizione all’inizio del settimo giro, a tutto vantaggio dell’Alfa Romeo 156 di Olivier Tielemans. L’italiano del team SEAT Sport Italia, nel tentativo di riavvicinarsi alla settima posizione occupata da Augusto Farfus, è poi autore anche del giro veloce della gara.
I primi otto piloti si ritrovano racchiusi in meno di tre secondi e mezzo. Ciò nonostante, a parte qualche ripetuto tentativo di attacco, non si registra nessun sorpasso fin sotto la bandiera a scacchi che, per l’incontenibile gioia del muretto SEAT Sport, saluta la prima vittoria di una vettura alimentata a gasolio nella storia del WTCC. Un risultato eccezionale, soprattutto in virtù del fatto che la neonata León TDI è solamente al suo secondo weekend di gara dopo aver debuttato sul tracciato svedese di Anderstorp.
Gara 2
Roberto Colciago, in virtù dell’ottava posizione assoluta conquistata al termine di Gara 1, si ritrova a partire davanti a tutti in Gara 2, affiancato dalla BMW 320si del BMW Team Germany del brasiliano Augusto Farfus.
Il pilota di Saronno è tuttavia ancora una volta vittima di errori altrui: sopravanzato da Farfus e Priaulx si ritrova infatti fianco a fianco con Müller che, a sua volta, viene affiancato da Jordi Gené. L’ingresso della prima curva è però troppo stretto per permettere a tutte e tre le auto di passare: lo spagnolo della SEAT forza quindi la staccata, appoggiandosi alla BMW del tedesco che non riesce a rimanere in traiettoria, trascinando fuori pista anche l’incolpevole Colciago, ritrovatosi senza una possibile via di fuga. I due rientrano in pista nelle retrovie ma Jörg Müller, nel corso del quarto giro, si vede costretto ad abbandonare la gara, perdendo ogni possibilità di difendere la sua leadership nel campionato.
Nel frattempo Augusto Farfus e Andy Priaulx mantengono agevolmente il comando della gara, seguiti dalle SEAT León TDI di Gené e Muller, tra le quali si è però andata ad inserire l’Alfa Romeo 156 di James Thompson, quarto. Alle loro spalle è invece battaglia per la sesta posizione tra Gabriele Tarquini, Tiago Monteiro e Robert Huff con l’italiano e il portoghese che si toccano violentemente all’inizio del terzo giro, fortunatamente senza grosse conseguenze per le loro auto.
Al termine del quarto passaggio si assiste invece ad un bel tentativo di attacco da parte di Priaulx nei confronti di Farfus. Il brasiliano riesce a resistere ma alle loro spalle si riavvicinano prepotentemente Gené e Thompson. L’inglese sembrerebbe avere un passo migliore del rivale della SEAT ma non è in grado di trovare un varco per tentare il sorpasso.
Al termine del settimo passaggio si ritira Olivier Tielemans, la sua Alfa Romeo 156 porta evidenti segni dell’uscita di pista di inizio gara e, molto probabilmente, l’olandese non si sente più a suo agio al volante.
Durante l’ottavo giro si registra invece una divagazione fuori pista di Monteiro che, sesto fino a quel momento, si vede costretto a cedere due posizioni, rientrando in gara alle spalle di Huff e Tarquini. Sempre il portoghese, alcuni giri più tardi, è protagonista di un bello scontro ruota a ruota con la BMW 320si di Alessandro Zanardi. L’italiano spinto dalla troppa foga è però autore di una divagazione fuori pista che non gli permette di lottare fin sul traguardo per la zona punti.
Nelle posizioni di vertice prosegue invece il duello tra Farfus e Priaulx con le due BMW 320si spesso a contatto tra loro. Nonostante i ripetuti attacchi il brasiliano riesce comunque a mantenere il comando, vincendo la gara e guadagnando così la vetta della classifica di campionato, seppur per un solo punto nei confronti di Priaulx.
James Thompson, coriaceo fino all’ultimo metro, non ha lo spunto necessario per agguantare il podio, chiudendo quarto alle spalle di Jordi Gené. La SEAT León TDI, dopo la vittoria di Muller in Gara 1, si conferma così come una vettura davvero interessante che, in vista del finale di stagione, potrebbe candidarsi ad antagonista principale delle BMW 320si ufficiali.
Tra i piloti dello Yokohama Independents’ Trophy arriva il secondo successo di giornata per il team SEAT Sport Italia, questa volta per merito di un bravissimo Massimiliano Pedalà, undicesimo assoluto. Roberto Colciago, autore di un’ottima rimonta, chiude invece quattordicesimo, terzo tra gli indipendenti dietro a Stefano D’Aste.
Prove libere 1
Prove libere 2
Qualifiche
Gara 1
Gara 2
- Prima vittoria nel World Touring Car Championship per una vettura alimentata a gasolio, nello specifico la SEAT León TDI, portata al debutto nella serie appena un mese prima nella Race of Sweden, disputatasi presso lo Scandinavian Raceway di Anderstorp.
- Diciottesima vittoria nel World Touring Car Championship per la BMW 320si. Per la vettura baverese si tratta del settimo successo della stagione 2007.
- Secondo successo in una gara valevole per il World Touring Car Championship per Yvan Muller. Il francese aveva ottenuto la sua prima vittoria nella stagione del suo debutto nella massima serie iridata dedicata alle vetture turismo, vincendo Gara 1 della Race of UK 2006.
- Settima vittoria in carriera nel World Touring Car Championship per Augusto Farfus. Per il brasiliano si tratta della terza nonché ultima vittoria stagionale, arrivata dopo i quattro successi conquistati a cavallo tra il 2005 e il 2006 guidando l’Alfa Romeo 156.
- Settima pole position nel World Touring Car Championship nella storia agonistica della SEAT León. Curiosamente questo modello debuttò nella serie proprio sul circuito tedesco di Oschersleben, in occasione del settimo round della stagione 2005 del WTCC.
- Prima pole position stagionale per Gabriele Tarquini. Per il pilota abruzzese si tratta in ogni caso della quinta pole position in carriera nel World Touring Car Championship.
- Timur Sadredinov, nato a Mosca il 10 Maggio 1989, diventa il più giovane pilota a prendere parte ad una gara valevole per il World Touring Car Championship. Il record del russo verrà successivamente battuto dal sedicenne spagnolo Pepe Oriola al via della stagione 2011.
- Nelle sei manche valide per il World Touring Car Championship disputate dal 2005 al 2007 sul circuito di Oschersleben in ben cinque occasioni la vittoria è stata conquistata da un pilota alla guida di una BMW 320.