WRC 1981 – 25° Tour de Corse – Rallye de France

25° Tour de Corse – Rallye de France

Info gara

Durata evento : 30 Aprile 1981 – 2 Maggio 1981
Nazione ospitante:  Francia
Fondo : asfalto
Numero prove speciali : 24
Lunghezza totale prove speciali : 1144 km
Lunghezza totale percorso : 1613 km

Resoconto

Da un estremo all’altro. Nell’arco di appena un paio di settimane, il Campionato del Mondo Rally 1981 sposta i suoi riflettori dalle trappole fangose del 29° Safari Rally, la cui classifica finale rimane in ogni caso sub judice in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato da Rauno Altonen, verso le insidiosissime strade della Corsica, da sempre terreno di caccia per i migliori specialisti delle gare su asfalto.

Tra questi, in prima fila pronti a contendersi il successo assoluto, si presentano al via del 25° Tour de Corse – Rallye de France quattro grandi tenori del rallysmo francese: il vincitore dell’edizione 1980 Jean-Luc Thérier, che può contare su una nuova versione potenziata accreditata di ben 340 CV della Porsche 911 SC Gruppo 4 curata dai fratelli Alméras; Jean Ragnotti, che con la sua Renault 5 Turbo sogna di ripetere in Corsica la magistrale prestazione messa a segno in occasione del 49° Rallye Automobile de Monte-Carlo; Jean-Claude Andruet, già vincitore di ben tre edizioni del Tour de Corse (1968, 1972 e 1974) e pronto a dimostrare tutto l’enorme potenziale della splendida Ferrari 308 GTB preparata in Gruppo 4 da Michelotto; ed infine Bernard Darniche, nel cui ricco palmarès figurano addirittura cinque successi assoluti conquistati sull’Isola di Napoleone, desideroso di regalare all’intramontabile Lancia Stratos HF del Team Chardonnet l’ultima gioia prima del meritato pensionamento.

Nel ruolo di outsider, buona parte delle attenzioni si concentrano invece sulle Audi Quattro di Hannu Mikkola e Michèle Mouton, appositamente messe a punto per poter essere competitive su un terreno dove la trazione integrale non sembrerebbe in ogni caso poter garantire reali vantaggi nei confronti delle meno sofisticate auto a due sole ruote motrici; sulle compatte Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2 di Guy Fréquelin ed Henri Toivonen, meno potenti rispetto a buona parte della concorrenza ma sicuramente molto agili e robuste; ma anche sul corposo plotone di Renault 5 Turbo preparate in Gruppo 4 grazie al kit fornito da Renault Sport portate in gara da piloti privati di grande talento come Alain Coppier, Bruno Saby e Jean-Pierre Manzagol.

Pur svantaggiate sulla carta dalle dimensioni non proprio contenute delle loro vetture, va la pena di spendere qualche parola anche sulle squadre ufficiali Datsun e Toyota, sbarcate in Corsica con la chiara intenzione di ben figurare e raccogliere punti utili per la classifica del Campionato del Mondo Costruttori. Dopo aver letteralmente dominato il 29° Safari Rally, la Datsun vuole infatti provare a ben figurare anche sull’asfalto francese e, per farlo, oltre ad affidarsi a Timo Salonen, può contare sulle indubbie doti velocistiche del funambolico Tony Pond. Passando al Toyota Team Europe, Björn Waldegård si augura di dare un seguito al positivo terzo posto conquistato al termine del 15° Rallye de Portugal – Vinho do Porto, mentre il connazionale Per Eklund si presenta in quel di Ajaccio con il desiderio di riscattare un avvio di stagione piuttosto sfortunato.

Concentrandoci sulla cronaca della corsa, una volta preso il via da Ajaccio, come da previsioni, le prime battute di gara vedono fin da subito protagonisti gli attesissimi favoriti della vigilia: Andruet è autore di una partenza a razzo, mentre alle sue spalle Darniche e Therier lasciano immediatamente intendere di essere in ottima forma. Meno positivo è invece l’avvio di Jean Ragnotti, che dopo aver perso una ventina di minuti a causa di un’uscita di strada nel tratto di trasferimento tra la prima e la seconda prova speciale, viene rallentato da alcuni problemi all’iniezione.
Il pilota della Ferrari, già vincitore con la 308 GTB Gruppo 4 schierata da Charles Pozzi della 65^ edizione del Rally della Targa Florio, segna il miglior tempo in tutte e cinque le prove speciali previste nella prima notte di gara, rientrando ad Ajaccio forte di un vantaggio di ben 2 minuti e 43 secondi nei confronti di Darniche e di 3 minuti rispetto a Therier. Alle spalle dei tre assi francesi, Michèle Mouton si presenta al via del secondo giorno di gara con un ritardo di poco superiore ai 4 minuti dalla leadership, seguita da Fréquelin, Manzagol e dal compagno di squadra Hannu Mikkola.
Oltre alle già citate sventure di Ragnotti, ancora in classifica ma comunque già tagliato fuori dalla lotta per il vertice, la prima notte del rally si rivela piuttosto selettiva: per problemi di natura meccanica abbandonano la corsa la Toyota Celica 2000 GT Björn Waldegård e la Renault 5 Turbo di Claude Balesi, mentre a causa dei danni riportati in seguito a delle uscite di strada si vedono costretti al ritiro Bruno Saby ed Henri Toivonen.

I colpi di scena non sono tuttavia che appena cominciati: lungo gli oltre quaranta chilometri del sesto tratto cronometrato svaniscono infatti i sogni di gloria di Jean-Claude Andruet, appiedato dal cedimento della pompa della benzina della sua Ferrari, e di Hannu Mikkola, tradito dalla rottura del motore della sua Audi.
Alla luce dell’uscita di scena del “cavallo pazzo”, la lotta per la prima posizione nella classifica generale si fa incandescente: rallentato da alcuni problemi nella scelta degli pneumatici Darniche subisce la rimonta di Therier, che passa al comando provando a prendere il largo. Ancora una volta però, sul cammino di Jean-Luc si presenta la cattiva sorte: il pilota della Porsche fora per ben due volte durante l’undicesimo tratto cronometrato e, trovandosi impossibilitato a raggiungere la sua assistenza, si vede costretto ad abbandonare mestamente la gara.
Avvantaggiato anche dal ritiro della Mouton, uscita di scena durante la nona prova speciale a causa dei danni subiti dal motore della sua Audi Quattro in seguito al cedimento della cinghia dell’alternatore, una volta giunti a Bastia, località di arrivo della prima tappa del rally, “Nanard” si ritrova così saldamente al comando delle operazioni, seguito dallo strepitoso Jean-Pierre Manzagol, da un ottimo Guy Fréquelin e dall’arrembante Tony Pond, autore del miglior tempo al termine della dodicesima prova speciale. Ottavo assoluto, seppur distaccato di quasi 33 minuti dalla vetta della classifica, è invece Jean Ragnotti.

Deciso a recuperare ulteriori posizioni e con la consapevolezza di aver risolto i problemi all’alimentazione patiti in avvio di gara, il francese della Renault prende il via della seconda tappa con il coltello tra i denti, vincendo a mani basse le prime quattro prove speciali della frazione. Il momento positivo si interrompe tuttavia nel corso del diciassettesimo tratto cronometrato, quando la Renault 5 Turbo numero 11 accusa degli irreparabili problemi elettrici che pongono definitivamente fine alla rimonta di “Jeannot”.
A completare la disfatta delle Renault 5 Turbo, quasi contemporaneamente all’uscita di scena della vettura ufficiale guidata da Ragnotti, si registra anche l’abbandono di Jean-Pierre Manzagol, tradito dal cedimento dell’alternatore.

Complice i circa 18 minuti di ritardo accumulati da Fréquelin per far sostituire il cambio e la frizione sulla sua Talbot Sunbeam Lotus Gruppo 2, Bernard Darniche si ritrova quindi ben presto con il solo pensiero di non maltrattare troppo la meccanica della sua Lancia Stratos HF, amministrando un vantaggio più che rassicurante nei confronti dei diretti inseguitori e involandosi verso la sua sesta vittoria al Tour de Corse.
Alle sue spalle, durante l’ultima giornata di gara, si accende di conseguenza il duello tra Tony Pond e Guy Fréquelin. La rimonta del francese, una volta risolti i problemi al cambio di inizio tappa, si rivela tuttavia incontenibile, e il pilota della Datsun, pur non lasciando nulla di intentato, si vede costretto ad accontentarsi di un comunque ottimo terzo posto, precedendo sul traguardo Jean-Pierre Ballet, vincitore del Gruppo 3 al volante di una Porsche 911 SC, il compagno di squadra nonché connazionale Terry Kaby e lo svedese Per Eklund, sesto assoluto nella classifica finale ed autore del miglior tempo nell’ultima prova speciale del rally.

Proprio grazie ai punti conquistati salendo sul secondo gradino del podio del 25° Tour de Corse – Rallye de France, Guy Fréquelin scavalca contemporaneamente sia il compagno di squadra Henri Toivonen, ritiratosi nei primi chilometri della gara, sia il finlandese Markku Alén, assente in Corsica, portandosi al comando del Campionato del Mondo Rally Piloti a quota 36 punti; mentre nella classifica riservata ai costruttori, approfittando dell’assenza delle Opel Ascona 400 della Publimmo Racing, costrette a rinunciare alla trasferta francese a causa dei problemi di natura economica del team monegasco, la Talbot guadagna con pieno merito la prima posizione con 51 punti, seguita a sole 5 lunghezze dalla Opel e della Datsun.

Dopo cinque gare contraddistinte da ben cinque vincitori diversi, complici i più che comprensibili problemi di gioventù delle Audi Quattro, la situazione nelle graduatorie del Campionato del Mondo Rally 1981 sembrerebbe quindi evidenziare una sostanziale condizione di equilibrio, evidenziando numeri alla mano che per le auto di nuova generazione ci vorrà ancora del tempo prima di arrivare a dominare in maniera incontrastata.

A tal proposito, nonostante la Lancia non abbia più seguito in maniera ufficiale la Stratos HF praticamente dal 1978, vale la pena sottolineare come la mitica “bête a gagner” si sia dimostrata ancora una volta competitiva nei confronti di vetture ben più moderne e potenti, aggiungendo grazie anche alla perseveranza di André Chardonnet e Claudio Maglioli un’altra tacca al suo invidiabile palmarès.
Dopo 8 anni di onorata carriera, impreziosita dai 3 Campionati del Mondo Costruttori vinti consecutivamente a cavallo tra il 1974 ed il 1976, per la leggendaria vettura torinese è tuttavia giunto il momento di farsi da parte. Anche se la sera del 2 Maggio 1981 nessuno può ancora affermarlo con assoluta certezza, il successo arpionato sulle strade del 25° Tour de Corse – Rallye de France sarà infatti destinato a rappresentare l’ultima delle diciassette vittorie conquistate nel Campionato del Mondo Rally dalla mitica Stratos, la cui carriera sui prestigiosi palcoscenici iridati, alla luce degli ormai imminenti cambi regolamentari previsti con l’introduzione dei Gruppi B, A e N, ha praticamente i giorni contati.

Classifica assoluta

PilotaCopilotaAutoTempo
Bernard Darniche Alain Mahé Lancia Stratos HF14 h 26 min 23 s
Guy Fréquelin Jean Todt Talbot Sunbeam Lotus+16 min 02 s
Tony Pond Ian Grindrod Datsun Violet GT+ 19 min 06 s
Jean-Pierre Ballet Jacky Guinchard Porsche 911 SC+ 50 min 46 s
Terry Kaby Rob Arthur Datsun 160J+ 55 min 43 s
Per Eklund Jan-Olof Bohlin Toyota Celica 2000 GT+ 1 h 17 min 10 s
Jean-Michel Tichadou Jean-Paul Pandolfi Ford Escort RS2000 MkII+ 1 h 19 min 28 s
Gérard Swaton Bernard Cordesse Porsche 911 SC+ 1 h 20 min 06 s
Camille Bartoli Gilbert Poletti Renault 5 Turbo+ 1 h 28 min 11 s
10° Jean-Félix Farrucci Albert Gori Opel Ascona B i2000+ 1 h 33 min 18 s

Vincitori di gruppo

GruppoPilotaCopilotaAutoPiazzamento
4 Bernard Darniche Alain Mahé Lancia Stratos HF1° Assoluti
3 Jean-Pierre Ballet Jacky Guinchard Porsche 911 S4° Assoluti
2 Guy Fréquelin Jean Todt Talbot Sunbeam Lotus2° Assoluti
1 Jean-Michel Tichadou Jean-Paul Pandolfi Ford Escort RS2000 MkII7° Assoluti