WRC 1981 – 13° Rallye Côte d’Ivoire

13° Rallye Côte d’Ivoire

Info gara

Durata evento : 26 Ottobre 1981 – 31 Ottobre 1981
Nazione ospitante:  Costa d’Avorio
Fondo : sterrato
Numero controlli orari : 56
Lunghezza totale percorso : 5087 km
Tempo totale di percorrenza previsto : 42 ore e 40 minuti

Resoconto

Spinto dall’obbiettivo di arrivare a conquistare il Campionato del Mondo Rally Piloti 1981 con Ari Vatanen, il Rothmans Rally Team decide di rivedere, peraltro per l’ennesima volta dall’inizio della stagione, i suoi piani strategici, chiedendo di fatto un ulteriore investimento al suo munifico sponsor per permettere al pilota finlandese, ritrovatosi dopo il 23° Rallye Sanremo a due soli punti dal leader del campionato Guy Fréquelin, di prendere parte al 13° Rallye Côte d’Ivoire.
Per affrontare nel migliore dei modi una gara così impegnativa, paragonabile in quanto a durezza e selettività del percorso al Safari Rally, la squadra guidata da David Sutton si presenta nel Continente Nero con ben due vetture: una Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4, affidata ad Ari Vatanen e David Richards, opportunamente allestita per fare fronte a tutte le insidie delle fangose strade africane e all’atto pratico preparata partendo dalla stessa auto, identificata dalla targa RRK 425W, guidata dal finlandese in occasione del 3° Rally Codasur, affiancata da una Escort RS MkII Gruppo 2, spinta dal meno potente 4 cilindri di 2000 cc dotato di distribuzione a singolo albero a camme in testa, utilizzata in precedenza da Vatanen come muletto e destinata al ruolo di vettura di assistenza veloce con l’equipaggio interamente inglese composto da John Taylor e John Spiller.

Data l’assenza della Talbot, rimasta in Europa per prepararsi al meglio in vista del 37° RAC Rally, decisivo per l’assegnazione del Campionato del Mondo Rally Costruttori 1981, il 13° Rallye Côte d’Ivoire si presenta come un’occasione irripetibile per la Datsun, ancora matematicamente in lotta per il titolo iridato. La casa giapponese, che complessivamente deve recuperare uno svantaggio di 24 punti nei confronti dei rivali anglo-francesi, si presenta al via sotto le insegne dell’importatore locale Comafrique con due Violet GT Gruppo 4, affidate rispettivamente a Shekhar Mehta, già vincitore in primavera del 29° Safari Rally, e Timo Salonen, affiancate da una meno potente ma più robusta 160J Gruppo 2 destinata al francese Michel Mitri.

Scorrendo l’elenco iscritti, oltre alle Datsun ufficiali e alle precedentemente citate Ford Escort del Rothmans Rally Team, particolare attenzione le meritano tuttavia anche le tre Toyota Celica 2000 GT Gruppo 4 di Per Eklund, Björn Waldegård e Samir Assef, chiamate in Costa d’Avorio a riscattare una stagione piuttosto deludente per il colosso del Sol Levante, e le due Peugeot 504 Coupé V6 Gruppo 4, ormai al crepuscolo di una più che dignitosa carriera sportiva, impreziosita dalla vittoria conquistata nel 1978 al 26° Safari Rally e dai due successi ottenuti proprio sulle strade del Rallye Côte d’Ivoire (precedentemente denominato Rallye Bandama Côte d’Ivoire e prima ancora Rallye du Bandama) nel 1976 e nel 1978, pilotate rispettivamente da Guy Fréquelin e dall’idolo di casa Alain Ambrosino.
Proprio Guy Fréquelin, partito con l’idea di consolidare la sua leadership nel Campionato del Mondo Rally Piloti, cade subito vittima dell’insidiosissimo percorso, uscendo di strada appena un centinaio di chilometri dopo la partenza della corsa e danneggiando un braccetto dello sterzo. Il francese, aiutato dalla sua squadra, riesce comunque a proseguire la gara, scivolando tuttavia in fondo alla classifica generale. Fortunatamente per lui, le prime sezioni cronometrate del rally si rivelano indigeste anche per Ari Vatanen, costretto a fare i conti con degli evidenti problemi al motore della sua Ford Escort RS1800 MkII Gruppo 4, nonché a rinunciare praticamente fin da subito al potenzialmente prezioso supporto del compagno di squadra John Taylor, uscito di scena pochi chilometri dopo aver preso il via a causa del cedimento dell’albero di trasmissione.

Il ritiro della vettura di appoggio del Rothmans Rally Team non rappresenta però che la prima riga di un lungo elenco di equipaggi costretto al ritiro nelle prime battute della corsa, segno inequivocabile della selettività del massacrante percorso, reso ancora più insidioso dalla forte pioggia, che dopo metà della prima tappa ha già tagliato fuori dai giochi circa una ventina dei cinquantuno concorrenti partiti da Abidjan.
Tralasciando i già citati problemi di Fréquelin e Vatanen, buona parte degli attesi protagonisti della vigilia riescono in ogni caso a raggiungere senza andare incontro a particolari problemi la città di Yamoussoukro, scelta dagli organizzatori per ospitare il primo riordino del rally, dove in vetta alla classifica assoluta si presenta lo svedese Björn Waldegård, seguito con un distacco di tre minuti dal connazionale, nonché compagno di squadra, Per Eklund, e dalle due Datsun ufficiali di Timo Salonen e Shekhar Mehta.

La marcia delle due Toyota prosegue pressoché indisturbata anche nelle prime ore della notte, durante la quali Waldegård riesce a guadagnare ulteriore terreno rispetto agli avversari, portando a undici i minuti di vantaggio nei confronti di Eklund.
Nel giro di poco e in maniera del tutto inaspettata, entrambi gli alfieri della casa giapponese si ritrovano però a fare i conti con la malasorte: Per Eklund perde infatti la seconda posizione a favore di Timo Salonen a causa di problemi al ponte posteriore, accumulando complessivamente un ritardo di quasi mezz’ora, mentre ancora più sfortunato è senza alcun dubbio Björn Waldegård, tradito dall’improvviso cedimento del motore della sua Toyota Celica 2000 GT durante il quattordicesimo tratto cronometrato, costretto ad abbandonare anzitempo la gara e, di conseguenza, a rinunciare alla possibilità di scrivere nuovamente il suo nome nell’albo d’oro del Rallye Côte d’Ivoire.

Traendo beneficio delle disavventure degli svedesi del team Premoto Toyota, in testa alla corsa si ritrova così praticamente indisturbato Timo Salonen, che al termine della prima tappa può contare su un rassicurante margine di ben 27 minuti su Per Eklund, seguito a sua volta a debita distanza da Samir Assef e Shekhar Mehta, scivolato in quarta posizione dopo aver fatto sostituire il cambio.
L’accesa lotta per il primato nella graduatoria del Campionato del Mondo Rally Piloti, vede invece momentaneamente avvantaggiato Guy Fréquelin, risalito fino all’ottava piazza della classifica generale nonostante alcune noie all’impianto elettrico patite dalla sua Peugeot 504, nei confronti di un decisamente poco fortunato Ari Vatanen, rimasto incolpevolmente vittima di un incidente con un camion avvenuto a pochi chilometri dalla chiusura della prima frazione della corsa. Il finlandese del Rothmans Rally Team, pur avendo scongiurato la possibilità di raggiungere fuori tempo massimo il riordino di fine tappa, si vede di conseguenza risucchiato nelle retrovie della classifica generale del rally, scivolando addirittura in quindicesima posizione assoluta con ben sette ore e dodici minuti di distacco rispetto al leader Timo Salonen, ritrovandosi al tempo stesso a dover fare i conti non solo con l’ormai incolmabile ritardo accumulato nei confronti dei suoi principali avversari, ma anche con gli ingenti danni subiti dalla sua Ford Escort nella zona dell’avantreno.

Con solamente diciannove auto ancora in gara, la seconda tappa del 13° Rallye Côte d’Ivoire si rivela ancora più impegnativa del previsto a causa delle forti piogge, peraltro tipiche della stagione, che trasformano le strade sterrate in vere e proprie trappole fangose. In queste condizioni, evitare di impantanarsi diventa così praticamente impossibile, costringendo la quasi totalità dei concorrenti a rimanere per decine di minuti, se non addirittura per diverse ore, alle prese con ripetuti e disperati tentativi per liberare le ruote delle vetture dalla palta.
In queste condizioni estreme, preservare al meglio gli organi meccanici delle auto diventa di fatto fondamentale, motivo per cui, visti i problemi incontrati nella prima frazione della corsa, gli uomini del team Premoto Toyota decidono di sostituire precauzionalmente il ponte posteriore di entrambe le loro Celica 2000 GT Gruppo 4 ancora in gara. L’operazione, che di sicuro può dare vantaggi nel medio e lungo termine, costringe tuttavia sia Per Eklund che Samir Assef ad accumulare ritardo nei confronti dei più diretti avversari, avvantaggiando di fatto la fuga di Timo Salonen, che prosegue indisturbato la sua cavalcata in testa alla corsa, e permettendo al tempo stesso a Shekhar Mehta di riappropriarsi della terza posizione nella classifica generale del rally.

Il keniano della Datsun, nel tentativo di avvicinarsi alla seconda piazza occupata dalla Toyota di Eklund, cade però vittima di un eccesso di foga, uscendo di strada e sbattendo violentemente contro un albero. La sua Violet GT Gruppo 4, seppur malconcia, riesce comunque a permettergli di proseguire la corsa, anche se a questo punto, salvo clamorosi colpi di scena, le sue possibilità di bissare il successo ottenuto in primavera sulle strade del 29° Safari Rally sono praticamente ridotte al lumicino.
Più che mai deciso a recuperare il tempo perso in precedenza per sostituire il ponte posteriore della sua Toyota Celica, Samir Assef decide così di provare ad approfittare delle sventure di Mehta, suo più pericoloso avversario nella lotta per una posizione in zona podio, prendendosi qualche rischio in più e spingendo al limite la sua auto.
Il risultato è tuttavia disastroso. Il libanese si rende infatti protagonista nell’arco di pochi chilometri di ben due uscite di strada, dapprima cappottandosi e successivamente urtando violentemente contro il tronco di un albero, compromettendo praticamente in maniera definitiva le sue ambizioni di arpionare un buon piazzamento nella classifica finale del rally.

Guidando con grande accortezza per tutta la giornata, Timo Salonen e Per Eklund proseguono invece senza particolari problemi la loro indisturbata marcia fino praticamente alle battute finali della tappa, quando il finlandese, sfruttando l’enorme vantaggio nei confronti del suo più pericoloso inseguitore, decide di far sostituire dai suoi meccanici, oltre al cambio e alla frizione, anche l’intero ponte posteriore e diversi componenti vulnerabili delle sospensioni della sua Datsun Violet GT Gruppo 4.
A questo punto, Per Eklund si ritrova tra le mani la concreta possibilità di passare in testa alla corsa, ma clamorosamente, l’ormai atteso ed imminente sorpasso non avviene, mandato a monte da un banale errore del suo copilota Ragnar Spjuth, che si presenta in anticipo ad un controllo orario nei pressi di Seguela permettendo a Timo Salonen e Seppo Harjanne di raggiungere la città di Yamoussoukro, sede di arrivo della seconda tappa del rally, mantenendo il comando della classifica generale con un margine di otto minuti.
In terza posizione e distanziato di ben cinquantacinque minuti dalla vetta, Shekhar Mehta non può dal canto suo fare altro che guardarsi le spalle dai possibili attacchi di Michel Mitri, leader indiscusso tra i piloti in gara con auto preparate secondo il regolamento del Gruppo 2, e soprattutto di Alain Ambrosino, quinto assoluto con la migliore delle Peugeot davanti al compagno di squadra Guy Fréquelin, alla Toyota Celica 2000 GT Gruppo 4 di Samir Assef, alla Datsun 160J Gruppo 2 di Pierre-Louis Moreau e alla sorprendente Peugeot 505 SRD Gruppo 2, spinta da un robusto quattro cilindri in linea da 2,3 litri alimentato a gasolio, di Claude Laurent.

Al via della terza tappa del 13° Rallye Côte d’Ivoire appare piuttosto chiaro che la lotta per la prima posizione sia ormai un affare privato tra Timo Salonen e Per Eklund. Lo svedese, alla ricerca del suo secondo successo in una gara valida per il Campionato del Mondo Rally dopo aver vinto nel 1976 il 26° International Swedish Rally, decide quindi di provare ad attaccare l’avversario, fiducioso di poterlo mettere sotto pressione. Salonen, pur essendo più giovane e sicuramente meno esperto, non si lascia in ogni caso intimidire, finendo di conseguenza per indurre all’errore il rivale.
Pagando a caro prezzo l’azzardo di entrare a velocità troppo sostenuta in una curva, Per Eklund parcheggia infatti sottosopra la sua Toyota ai margini della strada, accumulando complessivamente un ritardo di circa quaranta minuti.
Timo Salonen, seppur rallentato da alcuni problemi all’accensione, di fatto provocati dall’inumidirsi delle candele al passaggio in alcuni guadi particolarmente profondi, può così incrementare ulteriormente la sua leadership, chiudendo la tappa con cinquanta minuti di margine sul compagno di squadra Shekhar Mehta, scaltro nell’approfittare dei problemi di Per Eklund, scivolato in terza posizione con un distacco di un’ora e diciotto minuti dalla vetta, attardato non solo per colpa dell’incidente commesso a inizio giornata, ma anche per aver fatto sostituire nuovamente il ponte posteriore sulla sua vettura.
In quarta posizione, traendo beneficio dalla definitiva uscita di scena di tutti i suoi avversari, Michel Mitri mantiene indisturbato la leadership nel Gruppo 2, consapevole di non dover ormai fare altro che portare a termine la corsa senza prestare troppa attenzione alla possibile rimonta delle Peugeot 504 V6 Coupé di Alain Ambrosino e Guy Fréquelin, seguiti a loro volta dalla Toyota Celica di Samir Assef, dalla Peugeot 504 V6 Coupé portata in gara in forma privata da Jacques Durieu e dalla malconcia Ford Escort RS1800 MkII del povero Ari Vatanen.

Forte del consistente vantaggio accumulato in precedenza, Timo Salonen prende il via della quarta ed ultima tappa del 13° Rallye Côte d’Ivoire con l’obbiettivo di gestire senza prendersi eccessivi rischi il prosieguo della corsa, mantenendo sempre sotto controllo lo stato della sua Datsun Violet GT in modo da evitare possibili cedimenti meccanici, o avarie di qualsiasi altro genere, fino all’agognato traguardo finale di Abidjan.
Alle sue spalle si fa invece decisamente interessante la sfida per il secondo gradino del podio tra Shekhar Mehta e Per Eklund, che finiscono entrambi per cadere in una delle insidiose trappole del percorso impantanandosi curiosamente a pochi metri l’uno dall’altro in un tratto di strada estremamente fangoso, dal quale il pilota della Toyota, aiutato da uno dei mezzi di assistenza della sua squadra, riesce però a liberarsi decisamente più in fretta del suo diretto avversario, costretto ad attendere il fondamentale aiuto del compagno di squadra Mitri prima di poter riprendere regolarmente la sua marcia.
A causa di questo imprevisto, Mehta non può fare quindi nient’altro se non cedere la seconda posizione ad Eklund, mantenendo comunque a debita distanza Michel Mitri e le due Peugeot 504 ufficiali fino alla conclusione della corsa.
L’ultimo colpo di scena del rally riguarda proprio i piloti della squadra francese. Daniel Le Saux, copilota di Alain Ambrosino, si presenta infatti volontariamente in anticipo al controllo orario di Alépé, permettendo di conseguenza ai compagni di squadra Guy Fréquelin e Jean Todt di guadagnare a tavolino la quinta posizione nella classifica generale della gara, di fondamentale importanza per il pilota francese per poter mettere in tasca due ulteriori punti in più rispetto ad Ari Vatanen, abile nel portare a termine la corsa, seppur in ultima posizione, nonostante i pesanti danni subiti dalla sua auto nei chilometri conclusivi della prima tappa.

Grazie all’eccellente risultato conseguito dalla Datsun, capace non solo di conquistare una più che meritata vittoria assoluta con il finlandese Timo Salonen, ma anche di primeggiare in Gruppo 2 con il sorprendente Michel Mitri, autore di una prestazione pressoché priva di sbavature, il duello per il successo finale nel Campionato del Mondo Rally Costruttori 1981 si fa quindi ancora più interessante. Con una sola gara ancora da disputare, la casa giapponese incalza infatti a sole sei lunghezze la Talbot, assente in Costa d’Avorio e ora costretta a non fare passi falsi sulle sempre insidiose prove speciali del 37° RAC Rally per poter conquistare matematicamente quel titolo che dopo il 23° Rallye Sanremo sembrava praticamente messo in cassaforte.
Ancora più emozionante è però il confronto per il campionato piloti, dove nonostante gli otto punti di vantaggio, Guy Fréquelin non può di certo dormire sonni tranquilli, pienamente consapevole che Ari Vatanen proverà senza alcun timore a giocarsi il tutto per tutto sulle strade della Gran Bretagna.

Classifica assoluta

PilotaCopilotaAutoPenalità
Timo Salonen Seppo Harjanne Datsun Violet GT9 h 57 min
Per Eklund Ragnar Spjuth Toyota Celica 2000 GT+ 1 h 12 min
Shekhar Mehta Mike Doughty Datsun Violet GT+ 1 h 25 min
Michel Mitri Marcel Copetti Datsun 160J+ 2 h 32 min
Guy Fréquelin Jean Todt Peugeot 504 Coupé V6+ 3 h 18 min
Alain Ambrosino Daniel Le Saux Peugeot 504 Coupé V6+ 3 h 19 min
Samir Assef Jacques Jaubert Toyota Celica 2000 GT+ 6 h 43 min
Jacques Durieu Pierre Tastet Peugeot 504 Coupé V6+ 14 h 56 min
Ari Vatanen David Richards Ford Escort RS1800 MkII+ 22 h 15 min

Vincitori di gruppo

GruppoPilotaCopilotaAutoPiazzamento
4 Timo Salonen Seppo Harjanne Datsun Violet GT1° Assoluti
2 Michel Mitri Marcel Copetti Datsun 160J4° Assoluti

Nota 1: nessun equipaggio iscritto in gruppo 3 presente al via
Nota 2: nessun equipaggio iscritto in gruppo 1 al traguardo