Tributo a La Gombe – L’eredità di un mito del collezionismo

Fayence (Francia) – 17 Novembre 2016

Il mondo degli Appassionati è molto vario: c’è chi ama la tecnica dei veicoli, chi segue i risultati di tutte le competizioni, chi stravede per un pilota, una casa o un’auto in particolare, chi segue dal vivo più eventi possibili. C’è poi chi invece fa del collezionismo la sua bandiera, a volte distinguendosi per il suo stile particolare: questo era Gérard Gombert, collezionista francese che ci ha lasciato ad Aprile 2016.
Francese della Provenza, La Gombe (così era soprannominato) aveva costituito negli anni  un particolare giardino all’interno della sua proprietà: qui giacevano centinaia di automobili, motociclette e oggetti legati al mondo dei motori accumulati nel corso di decenni. La particolarità sta nel fatto che tutto era conservato all’aperto, lasciando che la natura circostante si fondesse con la collezione e creando un’atmosfera particolare; la si potrebbe definire post-apocalittica, sospesa nel tempo, incantata ma più che altro era intima e personale.

La collezione divenne famosa al di fuori dei confini francesi negli anni ’90 quando si venne a conoscenza dell’esistenza, tra alberi e rovi, di esemplari più unici che rari. Uno su tutti la Alpine Renault A210, utilizzata in diverse edizioni della mitica 24 Ore di Le Mans a fine anni ’60, di cui Sports Car Legends vi racconterà presto l’intera storia.

Ma oltre alle tante Alpine Renault in stato di abbandono, ma pressoché complete, non si può non citare quello che Gérard riteneva uno dei pezzi forti della sua raccolta: il retrotreno di una Lamborghini Miura compreso di motore, cambio e addirittura numero di telaio! Oppure alcune vere chicche degli albori del motociclismo come il motore Peugeot bicilindrico a V con cui il costruttore d’Oltralpe equipaggiava le sue moto nei primi anni del XX secolo.

Tale tesoro, non solo affettivo ma anche economico, è sempre stato presa di mira da ladri e sciacalli, pronti a portarsi a casa qualcosa di alto valore. L’occasione per questi vili individui si è presentata con il ricovero di La Gombe, a cui purtroppo è seguita la sua scomparsa. Non avendo lasciato testamento e, in assenza di legittimi eredi, si è di conseguenza deciso dalle autorità locali di mettere all’asta tutto il suo patrimonio collezionistico, ma l’eredità del bizzarro signore francese è moralmente di tutti gli Appassionati.

Con questa breve introduzione inizia il nostro tributo a Gérard Gombert, che abbiamo avuto la fortuna di conoscere personalmente nel corso di una gita del Dicembre 2015. Oggi ripercorreremo le sorti della sua collezione con l’ausilio delle foto di proprietà di Jean Philippe Delerce, fortunato visitatore del giardino incantato; nelle prossime puntate parleremo invece della storia di La Gombe e del nostro amichevole incontro. Siete pronti? Partiamo!

Lo scorso 10 Novembre si è tenuta l’asta della collezione Gombert, con numeri da capogiro: 291 lotti, circa 1000 persone presenti e almeno 1,9 milioni di Euro di incasso totale. L’Alpine A210 non ha deluso le aspettative degli esperti, raggiungendo dopo le trattative d’asta l’astronomica cifra di 710.000 €. In confronto le altre Alpine della sua collezione, tra cui diverse A110, sono state svendute: 39.000 € per la rara A110 Cabriolet di colore giallo, 26.000 € per la A110 1600 Gr.4 Compétition Client, una A110 1300 G a 13.000 €, la A106 per 15.000 € mentre la A108 per 29.000 €.
Grande rilevanza anche per la la AC Bristol del 1958, appartenuta alla scrittrice francese Francoise Sagan, che anche se quasi del tutto smantellata è stata acquistata per 120.000 €. Stessa cifra incassata per i resti della Miura.

Per quanto riguarda le altre auto rare dei lotti, oltre ad una Citroën C4 Roadster  e una Peugeot 304 Cabriolet, vendute rispettivamente per 15.000 € e 5.500 €, val la pena citare una Renault R12 Gordini, quasi del tutto distrutta dal tempo, battuta per la mostruosa cifra di 39.000 €; una ben conservata Alfa Romeo Montreal, rimasta di un unico proprietario prima di passare nel 1978 a Gombert (20.000 euro); una malconcia Lotus Elan da 2000 euro;  un lotto di tre Fiat 500 (250 euro); una Alfa Romeo GTV (100 euro); una Chevrolet Camaro (100 euro) e via di questo passo.

Tra i cimeli più interessanti troviamo un poster del GP di Monaco del valore di 350 €,  un manifesto del GP di Le Mans (100 €), una pompa di benzina gialla della Motul (700 €) e una collezione di caschi da pilota (1.200 €). 

Infine le moto: una Honda CB1 battuta per 3.700 €, una Gnome et Rhône 500 Junior degli Anni ’30, una Dresch 500 sempre dello stesso decennio, una Model 250 D del 1924 prodotta dalla lionese Rhony’x (nata proprio in quell’anno e chiusa 10 anni dopo), una Terrot 350 del 1930 e altre moto assortite bisognose di un restauro integrale. Tra queste, due Norton 750 Café Racer (una intera, l’altra smontata), un telaio di un raro sidecar prodotto da Triumph per uso militare tra la prima e la seconda guerra mondiale, una Indian Power Plus del 1917, una MV Agusta 125 del 1952, una Harley-Davidson 750 WLA con motore flathead del 1942 e, per concludere, la Honda 750 Four da competizione con la quale lo stesso La Gombe corse il Bol d’Or del 1970.

Proprio così! Gérard Gombert, prima di dedicarsi all’accumulo e al collezionismo ha avuto una carriera nel mondo delle corse ma…questa è un’altra storia e ve la racconteremo nella prossima puntata del nostro personale e sentito ricordo 😉

– la Squadra Visite SCL

Continua il viaggio nel mito La Gombe! La sua storia e molte curiosità nel prossimo articolo del nostro tributo al collezionista francese!