#RacingFuels – L’avvento del turbodiesel

12/08/2017

Caro amico di SCL bentornato a #RacingFuels, la rubrica di Sports Car Legends sui vari carburanti e motori nel mondo delle corse. Come anticipato nella scorsa puntata, prima di passare a mezzi più “massicci” vogliamo oggi proseguire il racconto di una delle case automobilistiche storicamente più impegnate sul fronte diesel, ovvero i francesi di Peugeot.
Abbiamo scoperto come, per motivi prettamente pubblicitari, a partire dagli anni ’20 siano stati condotti test di consumo. La storia della Peugeot 404 Diesel è entrata nei record negli anni ’60. Ora è la volta finalmente delle vere e proprie competizioni, quelle che scaldano il cuore degli Appassionati come noi.

Dopo circa 11 anni di onorata carriera, la Peugeot 504 iniziò a risentire dell’età. Non certamente dal punto di vista meccanico, essendone proverbiali la solidità e l’affidabilità che ne hanno fatto la regina d’Africa e non solo.
Con la supervisione stilistica della carrozzeria Bertone, partner di lungo corso dei francesi di Sochaux, nacque quindi la 505. Meccanicamente non molto distante dalla 504, sia per impostazione tecnica che per componenti (il pianale era in comune), la nuova nata vedeva ulteriori miglioramenti sotto l’aspetto dell’eleganza e del comfort. Classificabile perciò come grande berlina da viaggio, difficilmente vedendola sulle strade transalpine e del resto d’Europa si sarebbe potuto pensare ad una sua carriera sportiva.

Nelle sue versioni stradali difficilmente incontrava i gusti degli automobilisti africani, con anche i piloti impegnati nei rally raid che le preferivano la pur vecchia 504 V6, la cui principale erede sarebbe poi stata la 205 T16. Il peso e le dimensioni maggiori rispetto alla progenitrice non pendevano a favore della 505 che, relativamente all’ambito rallystico, ottenne nel 1981 il suo miglior risultato al 25° International ADAC-Rallye Tour d’Europe. Con la coppia formata da Holger Bohne e Peter Diekmann e i colori del team Peugeot Talbot Sport Deutschland, giunse davanti alla Toyota Corolla dei favoriti Klaus Fritzinger e Henning Wünsch.
Il reparto corse di Sochaux ebbe però un’idea altamente innovativa che riuscirà a iscrivere l’auto nelle pagine della storia dell’automobilismo, mettendo a punto una versione della corsa della 505 SRDT 2.3, vettura dotata di motore turbodiesel.
Il turbo apparve sulle strade per la prima volta accoppiato al motore diesel nel 1979, con la produzione della Peugeot 604. Nonostante quindi lo sviluppo così recente di tale tecnologia, all’alba degli anni ‘80 la 505 a gasolio vide la luce.
Dimensioni e pesi non subirono stravolgimenti, con una lunghezza di 4.579 mm, una larghezza di 1.740 mm, un passo di 2.743 mm e una massa a vuoto di 1.285 kg, che salivano a 1355 kg in ordine di marcia. Freni anteriori a disco e posteriori a tamburo, cambio manuale a 5 marce e sospensioni di serie (MacPherson all’anteriore e bracci oscillanti al posteriore) con molle elicoidali completavano il pacchetto meccanico di base: tutto era evidentemente molto vicino alla versione normalmente in vendita nei concessionari, come prevedeva il regolamento Gruppo 1 a cui aderiva. Come detto però la parte interessante stava sotto al cofano: qui alloggiava infatti un motore a gasolio 4 cilindri in linea da 2.304 cc (equivalenti a 3226 in virtù del coefficiente di sovralimentazione imposto dalla FISA) che, dotato di un sistema di iniezione del carburante Bosch di tipo meccanico e di un turbocompressore Garrett TA 0302, erogava 150 CV a 4150 giri/min e una coppia massima di 245 Nm a 2000 giri/min.

Il debutto avvenne al Rallye Automobile de Monte-Carlo del 1981, con la vettura n°39 della coppia Claude Laurent / Jacques Marché. Curioso notare il legame del rally più prestigioso al mondo con il gasolio, essendo stato la cornice per il debutto rallystico assoluto del diesel nel 1931 con la Gardner Bentley e ora dell’avvento del turbodiesel. La 505 dominò la classe diesel, portando a casa un buon 39° posto assoluto. 
La stagione 1981 del Mondiale Rally vide altre partecipazioni della 505 SRDT. Laurent,  sempre in coppia con Marché, ottenne nel corso dell’anno diversi risultati di assoluto rilievo: il 20° posto al Tour de Corse e il 15° al Rallye Sanremo sarebbero già prestazioni da incorniciare, soprattutto in virtù della quantità e della qualità degli iscritti al Campionato del Mondo Rally di quegli anni.
Ma il risultato più sensazionale arrivò al 28° Acropolis Rally, una delle gare più massacranti del panorama rallystico internazionale, dove i francesi chiusero la corsa addirittura al 10° posto assoluto. Questo risultato si rivelerà storico, rimanendo ad oggi il miglior piazzamento di una vettura diesel nel Campionato del Mondo Rally!
Nel 1982 la coppia Claude Laurent / Dominique Laurent si piazzò 21^ al Tour de Corse, ma la nostra attenzione si sposta in Italia, grazie a Giovanni “Gianni” Del Zoppo e alla sua copilota Elisabetta “Betty” Tognana.  Il pilota comasco, all’epoca una delle giovani promesse dei rally italiani, si mise in mostra al volante di una 505 SRDT iscritta dalla filiale italiana di Peugeot. I risultati furono di assoluto rilievo e spesso Del Zoppo lottò per le posizioni di testa tra le vetture di Gruppo A. Grazie a diversi piazzamenti a podio ottenuti durante l’anno, a fine stagione l’alfiere Peugeot riuscì a guadagnare la 3^ posizione nella classifica piloti di auto Gruppo A, preceduto solamente da Carlo Capone, 1° con la Fiat Ritmo Abarth 125 TC del Jolly Club, e da Amedeo Gerbino, velocissimo al volante della sua Opel Kadett GT/E.
Il punto più alto dell’intera avventura italiana della 505 SRDT ci fu tuttavia in occasione del 24° Rallye Sanremo, dove Peugeot iscrisse ben due vetture: “Gianni” Del Zoppo e “Betty” Tognana conclusero al 14° posto assoluto, primeggiando sorprendentemente tra le auto di Gruppo A davanti proprio ai loro compagni di squadra Leo Pittoni e Lucia Dominoni, al 16° posto. 

L’avvento del Gruppo B e dei notevoli investimenti fatti da Peugeot per la 205 T16 sicuramente incise nel mancato sviluppo della tecnologia turbodiesel della 505, che in ogni caso proseguì la sua carriera sportiva spinta da motori sovralimentati a benzina, sia a livello ufficiale in pista che privato nei rally. Ma i risultati di questa evoluzione del propulsore diesel non passarono inosservati, rivelandosi decisivi in altri mezzi di cui approfondiremo la storia la prossima nel prossimo appuntamento con #RacingFuels. Non mancare!
Non perderti qui sotto le foto esclusive e il fantastico video della Peugeot 505 SRDT del nostro amico Yves Den Doelder, che ringraziamo ancora una volta per avercene concesso la pubblicazione.
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– la Squadra Storie SCL